Alle 8 del mattino due bombe sono state fatte esplodere presso l’aeroporto di Zaventem, uccidendo 14 persone e ferendone più di 100. Una terza bomba non è esplosa.
Alle 9 un secondo attacco ha colpito la stazione della metropolitana nel quartiere di Bruxelles di Maelbeek, che ospita gli edifici dell’Unione europea, la Commissione e il quartier generale della Nato. Circa 20 persone sono state uccise e anche qui i feriti sono più di 100. Il trasporto pubblico è andato in tilt e ha ripreso a funzionare solo nel tardo pomeriggio.
Poco dopo le esplosioni è partita la caccia all’uomo sulla base delle immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso dell’aeroporto. Nelle immagini si vede un terzetto che spinge carrelli carichi di sacchi. Due degli uomini indossano un guanto, che gli investigatori ritengono siano indossati per occultare i detonatori.
Nel pomeriggio è arrivata una rivendicazione dell’Isis, che minaccia attacchi contro tutti gli Stati che partecipano a quella che i terroristi definiscono crociata.
Il procuratore federale belga, Frédéric Van Leeuw, ha annunciato che i due uomini con i guanti sono kamikaze. Si tratta probabilmente due fratelli Khalid e Brahim el-Bakraoui, già noti alle autorità di polizia, uno di loro aveva affittato sotto falso nome l’appartamento dove la polizia ha fatto irruzione e ucciso un uomo qualche giorno fa.
Il terzo uomo, che indossa una giacca, camicia di colore chiaro, occhiali e un cappello nero è stato arrestato dopo una caccia all’uomo, si tratta di Najim Laachraoui, considerato l’artificiere di Parigi e identificato due giorni fa. Il suo Dna era stato ritrovato sulle cinture esplosive utilizzate al Bataclan e allo Stade de france, il 13 novembre scorso.
Le ricerche sono in corso nel nord della capitale, nei distretti di Jette e Schaerbeek. Un ordigno esplosivo, prodotti chimici e una bandiera nera dello Stato islamico sono stati trovati in un appartamento a Schaerbeek.
Gli attacchi arrivano appena quattro giorni dopo la cattura di Salah Abdeslam, unico superstite degli attacchi di Parigi del novembre 2015, in cui 130 persone sono state uccise. Abdeslam è stato fermato in un appartamento a Bruxelles ed è in attesa di essere estradato in Francia.
Il ministro degli interni belga Jambon detto che le autorità sapevano che un qualche tipo di atto estremista era in preparazione in Europa, ma che sono stati sorpresi dalla scala degli attacchi. Jambon detto che “avevamo avuto informazioni su potenziali atacchi, sapevamo che c’erano movimenti in diversi Paesi europei Ein Francia, in Germania, qui”.