A Udine tre persone risultano indagate per avere aiutato alcuni profughi della rotta balcanica disorientati in città. Un aiuto breve: i tre si sono permessi (pensa te) di lasciare il proprio numero di telefono mettendosi a disposizione per qualsiasi evenienza. E (criminali!) si sono addirittura avventurati nel lasciare le indicazioni per raggiungere la Caritas locale. Che schifo. Che vergogna. Già.
Favoreggiamento di immigrazione clandestina: questa è la dicitura del reato dell’Italia che si lamenta dei fili spinati degli altri e poi ogni giorno subisce la bava di una durezza del cuore che esonda nell’abbandono per decreto. Quindi da domani sarà favoreggiamento di minore sfamare una ragazzina (ma scoparsela è tollerato), sarà associazione a delinquere Emergency e Amnesty e incarceremo per peculato ogni medico che cura senza chiedere i documenti.
Poi evidentemente cominceremo a pensare che essere diversi sia imputabile di apologia delle differenze (punibile con la sparatoria dentro al bar), conieremo il reato di “intralcio all’interesse multinazionale” o il “vilipendio al prepotente”. E continueremo così, in un declino allegretto ma non troppo che disporrà il delitto di essere minoranza e l’obbligo d’esame di dialetto provinciale per accedere alla mensa scolastica.
Avremo partiti che inneggiano all’odio, poteri che lucrano sulla povertà, grandi gruppi che esportano la fame e il premio di maggioranza per il cazzaro più cazzaro del quinquennio. Saremo un Paese bellissimo: inchiodato alla televisione mandandosi a memoria le canzoncine inneggianti al re.
E i bisognosi? Basta, finalmente. Vietati per legge. Però un Giubileo di tanto in tanto non si negherà a nessuno. Figurati al Papa. Avanti così. Buon martedì.