«La polizia nazionale, il 14 luglio, era assente dalla Promenade des anglais». Il quotidiano francese Libération, punto di riferimento della sinistra d’oltralpe, punta il dito contro il governo ed il ministero degli Interni, in merito alla tragica vicenda della strage di Nizza della scorsa settimana, che ha causato 84 morti e decine di feriti. Nella prima pagina di giovedì 21 luglio, la testata parigina sostiene senza mezzi termini che la versione ufficiale dei fatti sia piena di falle e menzogne: «contrariamente a quanto sostenuto dai vertici dello stato, il dispositivo di sicurezza sulla Promenade della sera del 14 luglio, era, in realtà molto più leggero». Secondo il giornale, numerose «testimonianze» e «fotografie», dimostrano chiaramente come, a guardia della zona pedonale della Promenade, nel punto in cui Mohamed Lahouaiej Bouhel é entrato con il camion, vi fossero solamente agenti della polizia municipale e non della polizia nazionale, «contrariamente a quanto riferito dal ministero dell’Interno e dalla polizia». Versione in totale contraddizione con quella rilasciata dalla polizia nazionale, che in un comunicato ha sostenuto che «i punti più critici del perimetro sono stati affidati alla pattuglie della polizia nazionale rafforzati da altre della municipale», e che «il camion è entrato passando dal marciapiede». Secondo la ricostruzione di Libération, gli agenti nazionali hanno invece lasciato il posto alle 20.30, lasciando a guardia del luogo solamente una pattuglia con due vigili urbani «non sufficientemente armati e addestrati per sventare l’attacco».
Il primo a sollevare polemiche in merito alla gestione dell’anniversario della Rivoluzione francese era stato il Presidente della regione Alpi-Nizza-Costa Azzurra ed ex sindaco di Nizza, Christian Estrosi, del centrodestra – «mi piacerebbe capire come un camion sia riuscito a sfondare una zona pedonale» ha detto all’indomani della strage» – dando luogo ad uno scambio reciproco di accuse tra amministrazione cittadina e governo. Duro anche lo scontro all’interno dell’amministrazione e del consiglio cittadino, con il sindaco di destra Philippe Pradal che ha dichiarato di voler sporgere denuncia contro lo stato, e i socialisti, all’opposizione, che lo incolpano a loro volta di non aver annullato l’evento vista la scarsità di personale di sicurezza disponibile.
In questo mare di polemiche e incertezze il Ministro dell’interno Bernanrd Cazeneuve ha ordinato all’Ispettorato generale della polizia nazionale “una valutazione tecnica del dispositivo di sicurezza“, che consentirà di stabilire «la realtà del dispositivo in un momento in cui continuano le polemiche inutili».
Intanto cinque sospetti, quattro uomini e una donna, sono stati fermati a Nizza, e sono attualmente sotto indagine per terrorismo. Sono stati trasferiti nella palazzo di giustizia di Parigi e tra qualche giorno compariranno per la prima volta davanti ad un giudice. Un sesto fermato è stato rilasciato la scorsa notte.
L’Isis, intanto, si complimenta per il gesto di Mohammed Bouhlel, e in un video, due jihadisti che si esprimono in francese decapitano alcuni prigionieri prigionieri, in un gesto barbaro accompagnato da riferimenti a quanto avvenuto il 14 luglio. Secondo i servizi segreti francesi, la componente francofona all’interno dello Stato islamico è molto ampia.