A chiunque viva nel centro Italia o a chi alle 3.36 di ieri notte fosse davanti a un social media è apparso immediatamente chiaro che le scosse di terremoto che ha colpito l’alto Lazio e le Marche avrebbero causato danni. La scossa è stata sentita fino in Emilia e in Campania, deve aver terrorizzato gli umbri e gli abruzzesi colpiti da sismi recenti ed ha semidistrutto – a quel che sappiamo stamane – tre paesi: Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto.
I morti accertati sono 21, ma il bilancio, dicono i soccorritori, è destinato a salire. Si scava tra le macerie e ci sono da controllare e verificare situazioni isolate, frazioni di montagna. Come negli ultimi due terremoti importanti che hanno colpito il Paese, quello di ieri notte capita in una zona montagnosa e poco abitata. Un bene in termini della devastazione che avrebbe potuto portare altrove, una difficoltà in più per soccorsi e verifiche. Alcune strade sono interrotte e la protezione civile chiede di non usare la Salaria, da dove passano i soccorsi. Urgono donazioni di sangue.
Tre le scosse più forti. Una di magnitudo 6 è stata registrata alle 3:36. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità. La seconda e la terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33.
Il video girato stmane ad Amatrice e pubblicato sulla pagina facebook di RietiLife