«Ci sono nordamericani che voteranno per Trump», ha avvertito Pepe Mujica circa un mese fa: «È la stanchezza della classe media statunitense». Ci ha visto lungo l’ex presidente dell’Uruguay, che ha confermato timori e analisi anche durante una recente intervista a Left (sabato prossimo in edicola il resoconto dell’incontro). Ha ricordato il caso dei lavoratori metallurgici negli Stati Uniti, che continuano a guadagnare «quanto guadagnavano i loro nonni». Poi alla vigilia del voto, dall’Italia ha aggiunto: «Non mi preoccupa tanto se vincerà Trump perché passerà, tutti i presidenti passano. Mi preoccupa di più la gente che lo voterà, che rimarrà. È una classe media che, vivendo nell’incertezza, attribuisce le colpe ora ai cinesi, ora ai messicani. In realtà sta esprimendo una patologia».
Il fatto è, riflette Pepe, «che negli Usa come in Europa, davanti alla concentrazione di ricchezza e ai benefici nelle mani di pochi, la grande moltitudine della classe media vota Trump o, per esempio in Francia, grida “La Francia ai francesi”. Questa contraddizione è all’interno delle destre di tutto il mondo, perché l’economia è globalizzata». Insomma, se la scelta è tra Trump e Hillary – «anche Clinton è abbastanza conservatrice» – prende corpo il paradosso: «Si vendono i candidati come se si vendesse un prodotto, e questo è dovuto alla tecnologia. La rivoluzione informatica contemporanea avrà pesanti ripercussioni istituzionali nella forma di democrazia del futuro».
A proposito di contraddizioni e paradossi. Due anni fa, Eric Trump, il figlio 29enne di Donald, in visita presso la perla turistica dell’Uruguay, Punta del Este, aveva detto: «Mi piacerebbe conoscere il presidente Mujica, spero in uno di questi viaggi di avere la possibilità di conversare con lui. Mi piace molto il suo stile di vita», così riporta El Pais. «Ma quello che mi piace di più di Mujica è che, mentre in altri Paesi i presidenti sono molto preoccupati della loro apparenza, lui no… quindi mi rinfranca vedere un presidente che non si preoccupa tanto dei beni materiali, di quello che possiede, ma che conduce uno stile di vita più semplice, del popolo. È un bene vedere un presidente così». È bella la sobrietà, quella degli altri però.