Secondo il quotidiano Le Monde, è imminente il comunicato con il quale l'Eta annuncerà il piano di disarmo, verso la resa delle armi. L'8 aprile, ancora secondo Le Monde, si terrà una grande iniziativa per restituire l'insieme dell'arsenale dell'Eta nascosto in Francia, alla presenza di centinaia di esponenti della società civile e di alcuni consiglieri regionali.   Dopo la rinuncia alla lotta armata del 2014, sono già centinaia le armi - fucili d'assalto, pistole ed esplosivi – rimasti nascosti in Francia. L'annuncio, assicurano i media, arriverà attraverso i media, molto probabilmente sui canali della Bbc. In attesa che il lehendakari, Iñigo Urkullu, si rechi alla sede del governo basco di San Sebastian per effettuare l'annuncio.   L'offensiva di pace Una «buona notizia per tutta la società basca». Così Arnaldo Otegi, portavoce di EH Bildu, uno dei leader più importanti della sinistra indipendentista basca. Dopo sei anni e quattro mesi di detenzione nella prigione di Logroño (nella regione della Rioja), Otegi è tornato in libertà il 29 febbraio 2016. È proprio Otegi a guidare la nuova linea politica della sinistra basca: apertura di una nuova fase politica nei Paesi Baschi, una «offensiva di pace” per far uscire il “movimento di liberazione nazionale e sociale” dallo stallo in cui è finita dopo cinquant'anni di lotta armata. [caption id="attachment_96809" align="aligncenter" width="747"] Bilbao 16 settembre 1998. La prima pagina di "Euskadi Informacion"[/caption] Non è il primo tentativo La sera del 16 dicembre 2016 a Louhossoa, nei Pirenei-Atlantici, vicino Bayonne, ci fu l'ultimo tentativo. Quella sera, però, l'operazione si concluse con una spettacolare operazione di polizia e i cinque incaricati di restituire dieci casse di armi alle autorità francesi (che non si erano impegnate a riceverle) - un sindacalista, un agricoltore, un viticoltore e due giornalisti – vennero arrestati. Oggi Txetx Etcheverry, militante di Bizi, organizzazione basca attiva sui temi sociali e ambientali, già presente a Louhossoa, dichiara: «Eta ci ha affidato la responsabilità del disarmo del suo arsenale, la sera dell'8 aprile Eta sarà completamente disarmata». A questo punto manca solo l'impegno delle autorità francesi ad accettare la consegna delle armi sotto il controllo degli osservatori internazionali. Il processo di pace ha avuto inizio il 20 ottobre 2011, con la conferenza internazionale di Ayete, a San Sebastian. Ma già il 10 gennaio dello stesso anno, gli etarres - inattivi da 17 mesi - avevano dichiarato il cessate il fuoco «permanente», «generale» e «verificabile dalla comunità internazionale». Batasuna, il braccio politico dell'Eta, era già stata messa al bando da otto anni e l'associazione aveva annunciato la rinuncia alla lotta armata, pur senza rinunciare alle istanze indipendentiste. Chi è l'Eta Euskadi ta azkatasuna, ovvero Patria basca e libertà, nasce nel 1959 con un gruppo di studenti universitari di Bilbao in rotta con il Partito nazionalista basco. Da quella scissione in poi, l'Eta – formazione di ispirazione marxista-leninista - assume un carattere politico e un obiettivo precisi: la creazione di uno Stato socialista indipendente. Euskal Herria deve, secondo Eta, riunire i territori di lingua basca, un idioma di origini antichissime e ignote: la comunità autonoma di Euskadi (Bizkaia, Gipuzkoa e Araba), la Navarra e le province francesi di Lapurdi, Zuberoa e Baxenbarre. Le accuse di terrorismo Quando il 20 dicembre del 1973, a Madrid, l'ammiraglio Carrero Blanco - capo del governo e successore designato del generale Francisco Franco – uscì da messa per recarsi al palazzo del governo, l'auto su cui viaggiava incontrò l'Eta. L'esplosione si solleva fino a oltre 30 metri d'altezza e uccide l'autista e l'agente di scorta, distruggendo anche le facciate di due edifici e della chiesa. Carrero Blanco è agonizzante, morirà poco dopo in ospedale. Degli 882 omicidi imputati all'Eta questo è senza dubbio il più eclatante. Il primo è quello del 7 giugno del 1968, quando viene uccisa la guardia civile José Pardines, da allora: 481 tra agenti di polizia e militari e 341 civili. Fino all'ultimo, il 5 dicembre 2008, con l'assassinio di Ignacio Uría Mendizábal, imprenditore di 71 anni che con la sua impresa Altuna y Uría stava realizzando la rete ferroviaria ad alta velocità dell'Euskadi. L'Eta è considerata un'organizzazione terroristica da Spagna, Francia, Stati Uniti d'America e Unione europea.

Secondo il quotidiano Le Monde, è imminente il comunicato con il quale l’Eta annuncerà il piano di disarmo, verso la resa delle armi. L’8 aprile, ancora secondo Le Monde, si terrà una grande iniziativa per restituire l’insieme dell’arsenale dell’Eta nascosto in Francia, alla presenza di centinaia di esponenti della società civile e di alcuni consiglieri regionali.

 

Dopo la rinuncia alla lotta armata del 2014, sono già centinaia le armi – fucili d’assalto, pistole ed esplosivi – rimasti nascosti in Francia. L’annuncio, assicurano i media, arriverà attraverso i media, molto probabilmente sui canali della Bbc. In attesa che il lehendakari, Iñigo Urkullu, si rechi alla sede del governo basco di San Sebastian per effettuare l’annuncio.

 

L’offensiva di pace
Una «buona notizia per tutta la società basca». Così Arnaldo Otegi, portavoce di EH Bildu, uno dei leader più importanti della sinistra indipendentista basca. Dopo sei anni e quattro mesi di detenzione nella prigione di Logroño (nella regione della Rioja), Otegi è tornato in libertà il 29 febbraio 2016. È proprio Otegi a guidare la nuova linea politica della sinistra basca: apertura di una nuova fase politica nei Paesi Baschi, una «offensiva di pace” per far uscire il “movimento di liberazione nazionale e sociale” dallo stallo in cui è finita dopo cinquant’anni di lotta armata.

Bilbao 16 settembre 1998. La prima pagina di “Euskadi Informacion”

Non è il primo tentativo
La sera del 16 dicembre 2016 a Louhossoa, nei Pirenei-Atlantici, vicino Bayonne, ci fu l’ultimo tentativo. Quella sera, però, l’operazione si concluse con una spettacolare operazione di polizia e i cinque incaricati di restituire dieci casse di armi alle autorità francesi (che non si erano impegnate a riceverle) – un sindacalista, un agricoltore, un viticoltore e due giornalisti – vennero arrestati.
Oggi Txetx Etcheverry, militante di Bizi, organizzazione basca attiva sui temi sociali e ambientali, già presente a Louhossoa, dichiara: «Eta ci ha affidato la responsabilità del disarmo del suo arsenale, la sera dell’8 aprile Eta sarà completamente disarmata». A questo punto manca solo l’impegno delle autorità francesi ad accettare la consegna delle armi sotto il controllo degli osservatori internazionali. Il processo di pace ha avuto inizio il 20 ottobre 2011, con la conferenza internazionale di Ayete, a San Sebastian. Ma già il 10 gennaio dello stesso anno, gli etarres – inattivi da 17 mesi – avevano dichiarato il cessate il fuoco «permanente», «generale» e «verificabile dalla comunità internazionale». Batasuna, il braccio politico dell’Eta, era già stata messa al bando da otto anni e l’associazione aveva annunciato la rinuncia alla lotta armata, pur senza rinunciare alle istanze indipendentiste.

Chi è l’Eta
Euskadi ta azkatasuna, ovvero Patria basca e libertà, nasce nel 1959 con un gruppo di studenti universitari di Bilbao in rotta con il Partito nazionalista basco. Da quella scissione in poi, l’Eta – formazione di ispirazione marxista-leninista – assume un carattere politico e un obiettivo precisi: la creazione di uno Stato socialista indipendente. Euskal Herria deve, secondo Eta, riunire i territori di lingua basca, un idioma di origini antichissime e ignote: la comunità autonoma di Euskadi (Bizkaia, Gipuzkoa e Araba), la Navarra e le province francesi di Lapurdi, Zuberoa e Baxenbarre.

Le accuse di terrorismo
Quando il 20 dicembre del 1973, a Madrid, l’ammiraglio Carrero Blanco – capo del governo e successore designato del generale Francisco Franco – uscì da messa per recarsi al palazzo del governo, l’auto su cui viaggiava incontrò l’Eta. L’esplosione si solleva fino a oltre 30 metri d’altezza e uccide l’autista e l’agente di scorta, distruggendo anche le facciate di due edifici e della chiesa. Carrero Blanco è agonizzante, morirà poco dopo in ospedale. Degli 882 omicidi imputati all’Eta questo è senza dubbio il più eclatante. Il primo è quello del 7 giugno del 1968, quando viene uccisa la guardia civile José Pardines, da allora: 481 tra agenti di polizia e militari e 341 civili. Fino all’ultimo, il 5 dicembre 2008, con l’assassinio di Ignacio Uría Mendizábal, imprenditore di 71 anni che con la sua impresa Altuna y Uría stava realizzando la rete ferroviaria ad alta velocità dell’Euskadi. L’Eta è considerata un’organizzazione terroristica da Spagna, Francia, Stati Uniti d’America e Unione europea.