LEFT N. 25 | 19 giugno 2020


Nel Canale di Sicilia si continua a morire. E chi si salva dai naufragi viene deportato in Libia
e fatto scomparire. Il silenzio e l’inerzia rendono complici l’Italia e l’Europa, come emerge
dalla nostra inchiesta esclusiva sui respingimenti. A quasi due anni dai decreti sicurezza
di Salvini, nonostante le promesse del Conte 2, nulla è ancora cambiato
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COPERTINA

Decreti sicurezza, tante promesse per nulla

di Giulio Cavalli

I deportati del Mediterraneo

di Leonardo Filippi

Le ambulanze del mare riprendono il largo

di Stefano Galieni

Bruxelles non volti più le spalle ai naufraghi

di Brando Benifei

Come (non) si vive con 15 euro al giorno

di Eva de Prosperis e Lorenzo Giroffi

La fabbrica degli sfruttati

di Andrea Cagioni

Legami pericolosi. Salvini, Meloni e la galassia nera

di Pino Casamassima

Francesco Filippi: Quell’Italia che non vuol fare i conti col passato

di Simona Maggiorelli

Montanelli, cilindro fascista

di P. Cas.

Election day, come si ferisce una democrazia

di Alfiero Grandi

Prima vengono i diritti universali

di Giovanni Russo Spena

Sanità pubblica a prova di Covid-19

di Quinto Tozzi

Un bastimento carico d’armi per gli aguzzini di Zaki e Regeni

di Giorgio Beretta

Erdogan e al-Sisi, il disonore delle armi

di Chiara Cruciati

Naz Oke: Vi racconto Zehra Dogan

di Ilaria Paluzzi

Da Rodari a Munari, il gioco dell’immaginazione

di Ilaria Capanna

Interviste corsare: Massimo Raffaeli

di Angelo Ferracuti, disegni di Vittorio Giacopini

Lucio Leoni: Canto la mia generazione

di Alessandra Grimaldi


le rubriche

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Vaurandom

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