E’ il 28 ottobre ’81, mercoledì. Firenze, ore 14.30. Allo stadio comunale si recupera Fiorentina-Ascoli valida per la terza d’andata di serie A. Il campionato intanto è arrivato al sesto turno e al comando c’è sempre la Juventus di Liam Brady campione in carica che guida con tutti e 12 i punti disponibili davanti alla Roma di Falçao e all’Inter di Prohaska. Il Napoli di Ruud Krol insegue a quota 7. La Fiorentina di Daniel Bertoni, campione del mondo con l’Argentina, è nel mucchio insieme al Bologna dell’anonimo tedesco Herbert Neumann e al Catanzaro del semisconosciuto rumeno Viorel Nastase. Nella seconda metà della graduatoria ci sono il Milan di Joe Jordan, lo squalo di Scozia, e il Toro del terzino d’Olanda Van de Korput. Con loro il Genoa del belga Vandereycken e il Cagliari che non dispone dello straniero nel suo organico.
L’Ascoli di Carlo Mazzone e del presidentissimo Costantino Rozzi è in zona pericolo con soli 4 punti insieme all’Avellino di Juary (quest’anno ancora digiuno di balli intorno alla bandierina) e al Cesena del più concreto bomber austriaco Walter Schachner. Fanalini di coda: l’Udinese del brasiliano Orlando e il Como dell’altro austriaco Dieter Mirnegg. Se a Mazzone basta un pareggio, al concittadino Picchio De Sisti serve una vittoria per mantenere i viola al passo delle grandi. L’occasionissima la spreca il capitano Giancarlo Antognoni che, davanti ai baffi del portiere Fabio Brini da Porto Sant’Elpidio, sbaglia un calcio di rigore. A un quarto d’ora dalla fine, Carletto Mazzone da Trastevere fa alzare dalla panchina il suo straniero, il primo africano pronto ad esordire nel nostro campionato.
Si tratta di François Zahoui, ventenne arrivato in estate dalla Costa d’Avorio. Rappresenta l’ennesima sfida del presidente Rozzi ai vertici della Federazione e alle squadre di prima fascia. È costato circa venti milioni di lire e ha firmato un contratto con paga al minimo sindacale. Nel suo Paese giocava nelle giovanili dello Stella Club di Abidjan, la grande capitale, continuando a lavorare in una fabbrica di bottiglie di Treichville, il sobborgo natio della periferia est. Gli lascia il posto l’ala destra Carlo Trevisanello da Venezia. Mazzone vuole forze fresche per le ripartenze e per sfilacciare la squadra avversaria.
Zahoui è dotato di buoni piedi e buona tecnica e il mister lo ha subito adattato al gioco sulla fascia. I bianconeri resistono, i viola non segnano e finisce 0-0. La Fiorentina galleggia a 7 punti eppure, domenica dopo domenica, saprà contendere il titolo alla Juve fino all’ultima giornata. L’Ascoli conquista la salvezza con diversi turni d’anticipo e raggiunge addirittura il sesto posto in classifica.
Durante la stagione, il ragazzoafricano non segnerà neanche un gol e giocherà appena 8 partite. Tutte entrando dalla panchina, tranne una volta da titolare: 25 aprile ’82, stadio Del Duca, scontro diretto in casa contro il Cesena. Vince l’Ascoli 1-0 con gol di Greco nel primo tempo. A venti minuti dal termine, Zahoui viene sostituito tra gli applausi dal più esperto centrocampista Carotti. Alle domande dei giornalisti rispose: «Giocherò titolare se sarò più bravo di altri. E questo lo decide soltanto il signor Mazzone che mi segue e mi vuole bene».