Ogni previsione contiene un elemento irriducibile d’incertezza, le cui implicazioni spesso sono sottovalutate quando questa riguarda fenomeni d’interesse pubblico e le relative scelte politiche.

Mentre la previsione tradizionale delle scienze naturali ha il ruolo di convalidare le ipotesi sul funzionamento dei fenomeni naturali, negli ultimi anni è sorto un nuovo tipo di previsioni, motivato dalle esigenze dei responsabili politici e dallo sviluppo di nuove tecnologie, che si occupa del comportamento di complessi fenomeni ambientali come i cambiamenti climatici, i terremoti e i fenomeni meteorologici estremi.

Queste previsioni hanno dunque il ruolo di garantire una base razionale alle decisioni in ambito di politiche globali o locali: protezione civile, prevenzione sanitaria, politica economica ecc. Nella maggior parte dei casi, si è interessati a eventi localizzati nel tempo e nello spazio non riproducibili a piacimento (uragani, terremoti ecc.). Molto spesso si tratta di previsioni molto difficili da eseguire poiché condizionate da un grande numero di fattori interconnessi.

Il caso delle “bombe d’acqua” è indicativo. Da una parte la qualità delle previsioni meteorologiche è aumentata dai primi anni Ottanta grazie allo sviluppo dei computer, che risolvono numericamente complicati sistemi di equazioni, e grazie all’osservazione sempre più accurata delle condizioni atmosferiche attraverso una vasta rete di satelliti. D’altra parte la formazione delle “bombe d’acqua”, dovute ai cumolonembi, è dovuta a fenomeni molto localizzati (pochi chilometri quadrati) e molto veloci (alcune ore), che non sono facilmente identificabili con il monitoraggio delle condizioni atmosferiche.

Ogni previsione contiene un elemento irriducibile d’incertezza, le cui implicazioni spesso sono sottovalutate quando questa riguarda fenomeni d’interesse pubblico e le relative scelte politiche. In generale, vi possono essere due errori: quando un evento che è previsto non avviene (un falso allarme) o quando un evento avviene, ma non è stato previsto (una sorpresa). Cercando di ridurre il primo errore si aumenta il secondo e viceversa: il punto chiave è dunque definire l’incertezza della previsione e in particolare la soglia d’incertezza tollerabile per la decisione politica.

La quantificazione dell’incertezza è molto difficile per eventi rari, come un uragano o le bombe d’acqua: una parte di questa incertezza si può ridurre attraverso una comprensione dei processi fisici alla base dei fenomeni in questione e attraverso una raccolta di dati più precisa, ma la valutazione della soglia d’incertezza rimane un compito chiave, di tipo discrezionale, che può essere svolto solo da scienziati esperti che hanno il ruolo di informare correttamente il decisore politico e l’opinione pubblica.