“Noi respingiamo Salvini”: con questi cartelli e alcuni gommoni, che simbolicamente portavano Lampedusa e il Mediterraneo nel cuore di Roma, oggi pomeriggio un centinaio di attivisti dell’antifascismo capitolino e migranti hanno tentato di entrare in piazza del Popolo. Fumogeni, clacson impazziti, urla e spintoni: piazzale Flaminio si presenta così. Già questa mattina un gruppo di circa cento persone, tra migranti e attivisti, hanno occupato la basilica di Santa Maria del popolo, ma sono stati subito sgomberati. “Con cariche pesantissime”, denuncia Irene attivista romana tra i promotori di #maiconSalvini.
“Volevamo entrare per bloccare la piazza”, racconta Irene che da questa mattina è lì davanti agli scontri e ai blindati. Ma non si passa. Non è permesso entrare nemmeno ai giornalisti che esibiscono il tesserino. I blindati difendono la piazza che domani ospiterà la manifestazione di “esordio nazionale” di Matteo Salvini insieme al movimento di estrema destra CasaPound. “Un palco dove ci sarà un miscuglio di fascisti e xenofobi che nulla a che fare con i valori antifascisti e antirazzisti della Capitale”, ha raccontato a Left Emiliano (altro attivista di #maiconSalvini), nell’articolo “Xenofobia in scena” che da domani sarà in edicola.
Da settimane i movimenti capitolini hanno iniziato una campagna per fermare l’invasione di Lega e xenofobi. Domani, sempre nella Capitale, nel corso della mattinata il leader della Lega – in occasione del convegno “Mille Patrie per l’Italia” – incontrerà il direttore del Talebano Fabrizio Fratus ed esponenti dall’estero: il Bloc Identitair francese (che Oltralpe supera a destra il Front national di Marine Le Pen) e gli islamofobi tedeschi di Pegida “i patrioti contro l’Islam” che oltre alla Germania sono da poco “sbarcati” in Svizzera. Poi, nel pomeriggio in piazza del Popolo, ci saranno l’italiana Giorgia Meloni, il videomessagio di Marine Le Pen. E, appunto, i fascisti del terzo millennio: Casa Pound.
Sempre domani è previsto un corteo che partirà dalla multietnica piazza Vittorio e si dirigerà verso piazza del Popolo. Chi temeva tensioni, non ha dovuto aspettare che scoccasse la mezzanotte del 28 febbraio. Il bilancio della vigilia, al momento, è di 6 fermi e diversi feriti.
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