Serve un cambio di paradigma economico e sociale in cui tempo lavoro e tempo libero riconquistano la giusta fetta nella vita di ognuno di noi. Il nuovo numero di Left in edicola da sabato 14 marzo.

Lavorare meno lavorare tutti. Non è una semplice redistribuzione quantitativa, ma anche una scelta qualitativa. Un cambio di paradigma economico e sociale in cui tempo lavoro e tempo libero riconquistano la giusta fetta nella vita di ognuno di noi. La sfida che abbiamo davanti, ce lo spiega Marco Craviolatti, autore de E la borsa e la vita, è quella di rispondere sia alla povertà di reddito che alla povertà di tempo. Per riconquistare il pane e le rose insieme e per rifiutare di essere considerati, come ci avverte Giorgio Airaudo, «merce tra le merci». Perché il Jobs act di Renzi si avvicina pericolosamente alla riforma del lavoro Schroeder tristemente nota per i minijob, i “piccoli lavoretti”, con cui i tedeschi hanno imparato a sopravvivere. Perdendo la libertà di vivere.

Ma su Left questa settimana, anche Salvatore Bellomo, pm di Monza, che analizza la nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati avvertendoci delle conseguenze devastanti che potrebbe avere; e la scuola: quante sono e come lavorano le scuole paritarie in Italia? Classi colme, insegnanti sottopagati, programmi scadenti. Al contrario dei finanziamenti che non mancano mai.

E tanto altro, un viaggio nella middle class rom, affatto nomade. Anzi tutta casa e lavoro e due magnifici reportage fotografici, da Gaza city Cristina Mastrandrea e dall’Ucraina, Michela Iaccarino ci racconta la Nuova Russia a un anno dalla rivolta di Maidan.

In apertura di cultura la denuncia di due archeologi, dopo la distruzione di Nimrud, Ninive e Mosul, D’Agostino e Valentini accusano l’Is non solo di mercificare l’arte ma di voler eliminare del tutto la civiltà mesopotamica preislamica. Per finire con il cinema, dal 18 al 21 marzo sbarcano in laguna trenta giovani registi per contendersi il premio dello Short film Festival della Ca’ Foscari, e con la scienza di Trieste dove il gruppo di ricercatori guidato da Mauro Giacca ha scoperto dove si nasconde il virus Hiv nelle cellule. Buona lettura!

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