È come se una città media della provincia italiana diventasse improvvisamente deserta. È quanto è successo nel mese di marzo: 59mila persone si sono ritrovate senza un lavoro, con un aumento della disoccupazione dello 0,3 % rispetto al mese di febbraio. E rispetto a marzo 2014 l’occupazione è in calo dello 0,3% con 70mila unità lavorative in meno. Sono i dati provvisori pubblicati nell’ultimo Rapporto Istat. In pratica, nonostante il Jobs act e le detrazioni fiscali alle imprese, provvedimenti tanto decantati dal governo Renzi, e nonostante la notizia da parte del ministero del Lavoro di 92mila nuovi contratti, l’occupazione non sale. Anzi, ritorna agli stessi livelli di un anno fa. Lo dicono, nero su bianco, le cifre dell’Istat, non i sindacati o esponenti dell’opposizione.
In dodici mesi il numero di disoccupati è cresciuto del 4,4 % (+138mila). Il tasso di disoccupazione nella media (15-64 anni) è del 13%, mentre quello della fascia giovanile sale al 43,1 % con un aumento dello 0,3%. La disoccupazione poi cresce senza fare molte discriminazioni di genere, visto che tra gli uomini il tasso è dell’1,5 e per le donne dell’1,7.
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