Il testo della Camera verrà rivisto. Gli Alfaniani giudicano i tempi troppo lunghi, le sinistre lamentano il compromesso al ribasso. Bocciatura secca del Procuratore Leonardo Agueci: è uno spot che potrebbe favorire la corruzione.

Ancora una volta la prescrizione si rivela un tema in grado di dividere la politica e mettere in difficoltà il Governo diviso tra le sue stesse componenti. La cosiddetta “prescrizione lunga”, voluta dal Premier, viene giudicata troppo lunga dal ministro Alfano e dai suoi di Ncd che minacciano di non votare il testo così com’è al Senato. Ieri la retromarcia dunque dei democratici che promettono di accorciare i tempi: «una prescrizione che dura 18 anni è più che sufficiente per garantire il processo», afferma David Ermini, responsabile Giustizia del Pd. Sulla stessa linea il ministro Orlando (Pd) che giudica il nuovo testo «un buon compromesso».

Un compromesso che invece è criticato e giudicato “al ribasso” da buona parte della fronda di sinistra del Partito Democratico e che viste le continue pressioni degli alfaniani potrebbe ridurre ancora i tempi di prescrizione per il reato. In attesa dello scontro in aula ecco i punti fondamentali per capire di cosa si tratta:

  1. Dopo la sentenza di condanna di primo grado la prescrizione viene sospesa per due anni in Corte d’appello e per uno in Cassazione.
  2. La nuova prescrizione non sarà retroattiva, varrà solo per i processi che si svolgeranno successivamente all’approvazione della legge.
  3. I tempi di prescrizione previsti nel nuovo testo per i reati di corruzione sono pari al massimo della pena più la metà. Attualmente è in discussione la legge anti-corruzione che prevede un inasprimento della pena per questo tipo di reato, per cui la condanna massima passerebbe da 8 a 10 anni, e sulla base di questo il tempo di prescrizione sarebbe di a 15 anni. A questi verranno aggiunti, come avviene anche oggi, un quarto dei 15 anni, cioè 3 anni e 9 mesi, per tenere conto degli atti del processo. La prescrizione lunga insomma secondo il testo rivisto dovrebbe essere al massimo di 18 anni e 9 mesi.

Compromesso bocciato dal Procuratore aggiunto di Palermo, Leonardo Agueci, che non ha digerito l’accordo raggiunto dalla maggioranza: «rischia di trasformarsi non solo in una legge spot, ma favorirebbe ulteriormente la corruzione. Ecco perché bisogna agire subito e cambiare il contenuto del testo».

Per capire meglio l’importanza di una revisione del testo basta tornare con la mente ai fatti di qualche anno fa e ricordare che i tempi di prescrizione fin ora stabiliti in Italia sono gli stessi che, per esempio, hanno permesso – aiutate non poco dal lodo Alfano (sempre lui) – a Silvio Berlusconi di essere assolto dal reato di Corruzione per aver comprato il silenzio dell’avvocato David Mills sulle tangenti pagate Guardia di Finanza e All Iberian.

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