Lo Stato deve assicurare mezzi adeguati alle “esigenze di vita” di chi “involontariamente” non ha un’occupazione. Non è assistenzialismo, al contrario segue la logica inversa, opposta. Quella di garantire una vita dignitosa a tutti, anche nei possibili ed involontari momenti di difficoltà.

Va detto a Matteo Renzi che il problema non è se il Reddito minimo garantito sia di sinistra o meno. Il problema è che lo dice la nostra Costituzione.

Quando all’articolo 38 recita che: «I lavoratori hanno diritto che siano provveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di… disoccupazione involontaria».

Lo Stato deve assicurare mezzi adeguati alle “esigenze di vita” di chi “involontariamente” non ha un’occupazione. Non è assistenzialismo, al contrario segue la logica inversa, opposta. Quella di garantire una vita dignitosa a tutti, anche nei possibili ed involontari momenti di difficoltà.

Non è invece certamente di sinistra quello che dice il premier. Perché dietro, a mio avviso, ha quella brutta idea di destra del fannullone, del bamboccione, quello che non è “involontariamente” senza occupazione, ma quello che ci marcia. Quello che si fa assistere, tanto ci pensa papà o alla peggio, in tempi di crisi, lo Stato. E che va raddrizzato  con un “bel lavoretto”, quale che sia.

Ecco se si ha questa idea furba dell’umanità si parla di Reddito minimo garantito come assistenzialismo e si fa quel brutto scherzetto di dire “ti devo dare un lavoro, non una paghetta”. Quasi fossero in contrapposizione e non uno fratello dell’altro.

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