Il botta e risposta tra Lega, Governo e Europa sulla questione accoglienza migranti al Nord. E mentre imperversa la polemica questo weekend, secondo i dati forniti dalla Guardia Costiera, le persone soccorse in mare al largo della Libia sono quasi 6000.
Tra ieri e oggi sui social, tv e giornali, imperversa la querelle #stopInvasione lanciata dal governatore leghista Roberto Maroni. Ecco cosa è successo in 5 punti:
- La scorsa settimana una circolare è partita dal Viminale chiedendo alle Regioni di rispettare le quote previste per l’accoglienza dei migranti e di fare un censimento degli edifici e delle caserme a Nord che potrebbero ospitarli.
- Al grido di #stopInvasione la reazione della Lega Nord non tarda ad arrivare . Il 7 giugno Roberto Maroni, governatore della Regione Lombardia, minaccia via twitter sindaci e prefetti, annunciando l’invio di una lettera in cui li diffida dall’accogliere i profughi sbarcati negli ultimi giorni in Italia e minacciando di tagliare i fondi regionali ai comuni qualora decidessero di seguire le indicazioni del Viminale.
- Il Governo, tramite il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, ricorda a Maroni che non è nelle competenze dei governatori dare disposizioni del genere ai prefetti e ai sindaci, l’operazione pertanto è illegittima. Sergio Chiamparino, presidente dell’Assemblea delle Regioni parla di posizione strumentale del governatore lombardo: «Se procedesse su questa linea sarebbe più che giusto che il Governo togliesse a Lombardia, Veneto e alle altre Regioni che condividono queste posizioni, gli stessi finanziamenti che Maroni vuole togliere ai Comuni che ospitano i profughi».
- Matteo Salvini sostiene la linea #stopinvasione di Maroni e si dichiara intenzionato a creare nuove iniziative comuni con il governatore della Liguria Giovanni Toti e quello del Veneto Luca Zaia. «Siamo pronti a presidiare e occupare le prefetture» ha detto a Radio Padania
- Mentre il leader della Lega Nord è impegnato a cavalcare la protesta, oggi si è tenuto l’incontro tra il Commissario per l’immigrazione dell’Unione Europea, Dimitris Avramopoulos, e il ministero dell’Interno, Angelino Alfano, anche lui contrario alla posizione leghista. «Chiediamo un’equa distribuzione dei migranti in Italia, così come in Europa, ed è un atteggiamento insopportabile di odio verso il Sud dire ad alcune regioni “sbrigatevela da soli”» ha commentato Alfano a margine del vertice con il Commissario europeo. Avramopoulos si è limitato a ribadire la linea europea: «Sono qui per lanciare un messaggio forte: in questo periodo difficile, con una pressione immigratoria così forte, l’Italia non è da sola. La Commissione europea sarà qui per sostenerla. L’Agenda per l’immigrazione è un test per l’Europa e non torneremo indietro: siamo impegnati e determinati ad andare avanti».
Secondo dati forniti dalla Guardia Costiera, solo nel weekend appena trascorso, sono stati soccorsi quasi 6000 migranti al largo delle Libia. Eppure invece di preoccuparsi delle vite umane, c’è chi continua a strumentalizzare le informazioni, a lanciare hashtag e a confondere i numeri dell’accoglienza.
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