Come volevasi dimostrare: dopo l’intervento di Tsipras al Parlamento Europeo il trucco è piallare le posizioni. Mentre il Corriere sottolinea gli applausi “dell’estrema destra e dell’estrema sinistra” si tenta di paragonare Tsipras ai sovversivi (e piuttosto banali) euroscettici.
La proposta di Tsipras (ne ha parlato anche nel suo discorso a Strasburgo di ieri) non è di uscire dall’Europa o dalla moneta unica e nemmeno di agire indisturbato senza responsabilità: l’Europa che ha in mente Tsipras è un’Europa che non passi dal falcidiare lo stato sociale ma anzi ne faccia un priorità, secondaria alle logiche finanziarie, se possibile.
Il Pse (come del resto avviene anche per il PD nazionale) ha bisogno di estremizzare le posizioni greche per condonare le proprie posizioni così compromesse: disegno orribilmente il mio avversario per ottenere almeno una certificazione di responsabilità.
Così la confusione fa gioco: sulla stampa Tsipras, Farage, Grillo e Salvini pari sono. Come dire: ci siamo noi che facciamo sul serio e gli altri che giocano a fare i rivoluzionari. Per questo continuo a credere che il momento europeo è anche una grande opportunità per condensare una sinistra (oggi piuttosto rarefatta) che si prenda la responsabilità di sradicare questa informazione disonesta. L’occasione è importante. Troppo importante.