Non ho mai creduto che saremmo dovuti andare direttamente a una nuova moneta. La mia visione era che se avessero osato chiudere le nostre banche, avremmo dovuto rispondere con una mossa aggressiva ma senza attraversare il punto di non ritorno. Avremmo dovuto emettere i nostri pagherò, o anche, almeno annunciare che ne avremmo emessi; tagliare i buoni del 2012 in mano alla BCE, o annunciare che stavamo per farlo e prendere il controllo della Banca di Grecia. Queste erano le tre cose, che penso avremmo dovuto fare. Ho messo in guardia il gabinetto su quanto stava per accadere per un mese (...). Quando poi è successo - e molti dei miei colleghi non ci potevano credere - la mia raccomandazione fu di dare una risposta energica. Il governo ha deciso di non sostenere la mia posizione. Non c'era un potere alternativo all'interno del gruppo, i francesi non sono un bilanciamento del potere tedesco? Solo il ministro delle finanze francese ha espresso opinioni diverse dalla linea tedesca, ma in forma molto moderata. Si intuiva che sceglieva di usare un linguaggio molto giudizioso, per non fare intuire di essere troppo in opposizione. E in ultima analisi, quando Schäuble dettava la linea, il ministro francese chinava il capo e accettava. Sarebbe scioccato se Tsipras si dimettesse? Niente mi sconvolge in questi giorni - la nostra zona euro è un luogo molto inospitale per le brave persone. Non mi scioccherebbe neppure che decidesse di rimanere accettando un pessimo accordo. Capisco che si senta in obbligo verso le persone che lo sostengono, e ci hanno sostenuto, di non lasciare che il paese vada in default.Questa l'anticipazione dell'articolo per Die Zeit postata sul blog dell'economista.
Cinque mesi di intensi negoziati tra la Grecia e l'Eurogruppo non hanno mai avuto possibilità di successo. Condannati a produrre una situazione di stallo, il loro scopo era quello di preparare il terreno per quello che il dottor Schäuble aveva deciso essere la soluzione 'ottimale' ben prima che il nostro governo fosse stato eletto: che la Grecia venisse spinta fuori da zona euro, al fine di mettere in riga gli stati membri a resistere il suo piano per la ristrutturazione della zona euro. Come faccio a sapere che la Grexit è una parte importante del piano di Dottor Schäuble per l'Europa? Perché me lo ha detto lui! Ho scritto questo articolo non da politico greco critico nei confronti della stampa tedesca per il modo in cui ha trattato le nostre proposte ragionevoli, del rifiuto di Berlino di prendere in seria considerazione il nostro moderato piano di ristrutturazione del debito o della decisione meramente politica della Banca centrale europea di soffocare il nostro governo o ancora della decisione dell'Eurogruppo di dare luce verde alla BCE sulla questione della chiusura delle nostre banche.Ho scritto questo articolo come europeo che osserva lo svolgersi di un piano per l'Europa – il Piano del dottor Schäuble. E pongo una semplice domanda di lettori informati Die Zeit: Si tratta di un piano che approvate? Lo considerate un bene per l'Europa?
Torna a farsi vivo Yanis Varoufakis, che non essendo più un ministro greco può parlare e togliersi sassolini dalle scarpe. In un pezzo scritto per Die Zeit e in un’intervista al New Statseman, l’ex ministro greco parla di un piano Schäuble per ristrutturare l’unione europea. Di mancanza di processo democratico e dei toni ultimativi usati dal ministro tedesco nei suoi confronti e di differenze nette di tono tra la premier tedesca Merkel e il suo ministro delle Finanze. Varoufakis nota anche come molti governi indebitati siano stati tra quelli più duri nei confronti della Grecia e come l’alleanza con partiti di sinistra non abbia portato risultati: “Non c’era molto che Podemos potesse fare”. Infine, riferendosi ad Alexis Tsipras e al suo successore, racconta di come non ci siano mai state vedute diverse tra loro e di come i tre restino molto vicini. La risposta cruciale dell’intervista spiega in parte le dimissioni e ci dice perché Tsipras abbia deciso di sacrificare il suo compagno alla trattativa.
Non ho mai creduto che saremmo dovuti andare direttamente a una nuova moneta. La mia visione era che se avessero osato chiudere le nostre banche, avremmo dovuto rispondere con una mossa aggressiva ma senza attraversare il punto di non ritorno. Avremmo dovuto emettere i nostri pagherò, o anche, almeno annunciare che ne avremmo emessi; tagliare i buoni del 2012 in mano alla BCE, o annunciare che stavamo per farlo e prendere il controllo della Banca di Grecia. Queste erano le tre cose, che penso avremmo dovuto fare. Ho messo in guardia il gabinetto su quanto stava per accadere per un mese (…). Quando poi è successo – e molti dei miei colleghi non ci potevano credere – la mia raccomandazione fu di dare una risposta energica. Il governo ha deciso di non sostenere la mia posizione.
Non c’era un potere alternativo all’interno del gruppo, i francesi non sono un bilanciamento del potere tedesco? Solo il ministro delle finanze francese ha espresso opinioni diverse dalla linea tedesca, ma in forma molto moderata. Si intuiva che sceglieva di usare un linguaggio molto giudizioso, per non fare intuire di essere troppo in opposizione. E in ultima analisi, quando Schäuble dettava la linea, il ministro francese chinava il capo e accettava.
Sarebbe scioccato se Tsipras si dimettesse? Niente mi sconvolge in questi giorni – la nostra zona euro è un luogo molto inospitale per le brave persone. Non mi scioccherebbe neppure che decidesse di rimanere accettando un pessimo accordo. Capisco che si senta in obbligo verso le persone che lo sostengono, e ci hanno sostenuto, di non lasciare che il paese vada in default.
Questa l’anticipazione dell’articolo per Die Zeit postata sul blog dell’economista.
Cinque mesi di intensi negoziati tra la Grecia e l’Eurogruppo non hanno mai avuto possibilità di successo. Condannati a produrre una situazione di stallo, il loro scopo era quello di preparare il terreno per quello che il dottor Schäuble aveva deciso essere la soluzione ‘ottimale’ ben prima che il nostro governo fosse stato eletto: che la Grecia venisse spinta fuori da zona euro, al fine di mettere in riga gli stati membri a resistere il suo piano per la ristrutturazione della zona euro.
Come faccio a sapere che la Grexit è una parte importante del piano di Dottor Schäuble per l’Europa? Perché me lo ha detto lui!
Ho scritto questo articolo non da politico greco critico nei confronti della stampa tedesca per il modo in cui ha trattato le nostre proposte ragionevoli, del rifiuto di Berlino di prendere in seria considerazione il nostro moderato piano di ristrutturazione del debito o della decisione meramente politica della Banca centrale europea di soffocare il nostro governo o ancora della decisione dell’Eurogruppo di dare luce verde alla BCE sulla questione della chiusura delle nostre banche.Ho scritto questo articolo come europeo che osserva lo svolgersi di un piano per l’Europa – il Piano del dottor Schäuble. E pongo una semplice domanda di lettori informati Die Zeit: Si tratta di un piano che approvate? Lo considerate un bene per l’Europa?