I nuovi ministri del governo Tsipras II. I numeri in parlamento e le alleanze.

Eccola schierata, la nuova compagine di governo di Alexis Tspiras. Unica novità rispetto alla precedente formazione, tre ministeri in più. Resta invece la coalizione, obbligata possiamo dire, con i Greci Indipendenti (Anel). Rimane una squadra di color rosso Syriza e tutta al maschile (se si eccettua il portavoce del governo con incarico di viceministro, Olga Yerovasili). Unica incognita, sarà la compagine di estrema sinistra uscita da Syriza e che strada politica deciderà di attuare nei confronti delle decisioni di un esecutivo con cui sono in aperto disaccordo.

Proprio al “vecchio” Panos Kamménos (classe ’65 è in Parlamento dal 1993), il primo Ministro ha assegnato – o meglio, riconfermato – il ministero della Difesa. Un ruolo strategico, evidentemente funzionale frenare spinte e pretese dell’estrema destra in un settore fondamentale oggi come non mai, come quello della politiche di frontiera. Più di qualsiasi altra descrizione può una frase da lui stesso pronunciata in un’intervista al Guardian a gennaio di quest’anno: “l’Europa è governata da ‘tedeschi nazisti’. In compenso, se proprio vogliamo dire che Tsipras ha guadagnato da questa coalizione, a perderci è proprio l’Anel, che dal 4,75% dei voti e 13 seggi su 300 delle scorse elezioni di gennaio, ha perso tre seggi e oltre un punto percentuale (3,69 %) sfiorando la soglia di sbarramento. Oltre alla carica dei 10 di Anel, Syriza invece può contare su 145 deputati su 300, nell’emiciclo (35,47 %). Una maggioranza abbastanza risicata, dunque.

Altre due importanti riconferme nell’esecutivo: Euclides Tsakalotos come ministro delle Finanze e Ioannis Mouzalas all’Immigrazione. Entrambi in posizioni cruciali, e soprattutto reduci da ampie trattative condotte negli ultimi mesi con l’Europa rispettivamente su debito ed emergenza migratoria. Mouzalas si è inoltre distinto nelle ultime settimane di governo tecnico, per il miglioramento delle strutture sovraffollate per i rifugiati sulle isole di Lesbo e Kos.

La grande sfida sarà ora (e nuovamente) l’alleggerimento del debito e il ripristino non solo della stabilità degli istituti di credito, ma anche il delicato equilibrio fra i tagli e gli aiuti necessari a far ripartire la Grecia.

«È una grande vittoria del nostro popolo, che ci ha dato mandato di lottare dentro e fuori il nostro Paese. Continueremo la lotta cominciata sette mesi fa» ha dichiarato Alexis Tsipras. E ha concluso, sigillando questa volta il proprio mandato: «Il popolo greco è sinonimo di lotta e dignità. Questo è un mandato per i prossimi quattro anni».

 

 La squadra di Tsipras

squadra greca-01

Primo ministro: Alexis Tsipras (Syriza)
Vice primo ministro: Yannis Dragasakis (Syriza)
Ministro dell’Interno: Panayotis Kouroumplis (Syriza)
Ministro dell’Economia: Giorgos Stathakis (Syriza)
Ministro delle Finanze: Euclides Tsakalotos (Syriza)
Ministro della Difesa: Panos Kammenos, l’unico ministero in mano dei Greci indipendenti (Anel) in coalizione
Ministro dell’Istruzione: Nikos Filis (Syriza)
Ministro degli Esteri: Nikos Kotsias (Syriza)
Ministro della Giustizia: Nikos Paraskevopoulos (Syriza)
Ministro del Lavoro: Georgios Katrougalos (Syriza)
Ministro della Salute: Andreas Xanthos (Syriza)
Ministro della Cultura e dello Sport: Aristides Baltas (Syriza)
Ministro dell’Ambiente e dell’Energia: Panos Skourletis (Syriza)
Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: Christos Spirtsis(Syriza)
Ministro della Marina mercantile: Thodoris Dritas (Syriza)
Ministro dell’Agricoltura: Evangelos Apostolou (Syriza)
Ministri di Stato (senza portafoglio): Nikos Pappas (Syriza) e Alekos Flaburaris (Syriza)
Portavoce del governo con incarico di viceministra: Olga Yerovasili.

Come nel primo governo a guida Syriza non ci sono donne fra i ministri.

 

Tutti i numeri delle #ekloges2015

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Impicciarsi di come funzionano le cose, è più forte di lei. Sarà per questo - o forse per l'insanabile e irrispettosa irriverenza - che da piccola la chiamavano “bertuccia”. Dal Fatto Quotidiano, passando per Narcomafie, Linkiesta, Lettera43 e l'Espresso, approda a Left. Dove si occupa di quelle cose pallosissime che, con suo estremo entusiasmo invece, le sbolognano sempre: inchieste e mafia. E grillini, grillini, grillini. Dalla sua amata Emilia-Romagna, torna mestamente a Roma, dove attualmente vive.