Domani, 11 ottobre, è la Giornata del camminare. Oltre 150 itinerari e passeggiate in tutta Italia. Ecco la “sana” filosofia che c’è dietro alla mobilità “dolce”.
Camminare è un atto “rivoluzionario”. Sembra la solita esagerazione in tempi in cui di rivoluzione non c’è nemmeno l’ombra… E invece non è affatto così e vi spiegheremo perché.
Camminare fa bene alla salute, sia dal punto di vista fisico che psichico. Camminare fa socializzare, permette di scoprire la città e le persone – magari di altre culture e Paesi – che vi abitano, consente di riappropriarsi dello spazio in cui si vive, fa risparmiare soldi e diminuire l’inquinamento. Camminare può essere infine anche uno strumento simbolico per dimostrare la propria solidarietà, la partecipazione al dramma di quei popoli che in questi tempi si trovano a camminare in fuga verso la libertà e lontano dalle guerre e dalla fame. «Nel camminare quotidiano si cambia la propria visione del mondo, si vedono i dettagli dei luoghi, si diventa partecipi dei problemi della città. Per me è una delle rivoluzioni più grandi». Paolo Piacentini è il presidente della Federtrek che ogni anno organizza la Giornata del camminare. Domani (qui il programma) si terranno oltre 150 iniziative in tutta Italia, isole comprese. A Piacentini, che si definisce un “camminatore folle”, capace di andare da un capo all’altro di una città pur di non usare i mezzi privati, abbiamo chiesto di spiegare la “filosofia” che sta alla base della Giornata del camminare 2015.
Camminare è solidarietà
Sono decine le iniziative in collaborazione con Medici senza frontiere, molte al Sud, Bari, Palermo, poi Firenze, Ancona, Roma (qui l’elenco). «Abbiamo sostenuto la campagna di sensibilizzazione #Milionidipassi, proprio per avvicinare le persone al dramma dei popoli migranti in fuga», afferma Piacentini. «Camminando è come se tu ti mettessi al loro livello, è un modo per capire di più la loro sofferenza, aiuta a vedere in modo meno distratto».
Camminare è salute psico-fisica
Basta andare in un parco cittadino per vedere, soprattutto la mattina o la sera d’estate, decine e decine di camminatori, alcuni dei quali a passo svelto. Più della corsa – che talvolta è traumatica – il camminare è consigliato come prevenzione di alcune malattie da tutti i medici di base, è un “precetto” della stessa Organizzazione della sanità che suggerisce di percorrere almeno 3 km al giorno. Camminare, soprattutto in mezzo alla natura, disintossica anche mentalmente, libera il pensiero.
Camminare è riprendersi le città
Quest’anno nella Giornata del camminare ci sono eventi che ripropongono il Pedibus, cioè l’andare a scuola a piedi accompagnati: un modo per fare movimento e anche per far riscoprire e “sentire” la città ai bambini. Hanno aderito molti comuni delle province di Treviso, Venezia e Rovigo (qui le iniziative). Ma al di là di queste pratiche piuttosto rare, perché ormai le città sono diventate difficili per i più piccoli, camminare nei centri abitati quotidianamente, secondo Piacentini, serve, e molto. «Camminando ci si riappropria dello spazio, della città. Si scoprono dettagli che in auto sfuggono. Aumenta la coscienza civica perché conoscendo meglio un luogo si diventa più partecipi ai problemi», continua il presidente della Federtrek. Addirittura, sostiene Piacentini, con un maggior numero di pedoni si potrebbero salvare quei piccoli negozi che, tagliati fuori dal flusso principale del traffico, rischiano di scomparire.
Camminare è risparmio e mobilità sostenibile
Ma la vera “rivoluzione” consiste nella “mobilità dolce”. Immaginatevi una grande città in cui i mezzi pubblici funzionano davvero e sono collegati a “piste” pedonali, con tanto di cartelli e mappe che indicano i percorsi più veloci. Utopia? «Alcune città si stanno organizzando: Torino, Firenze e Bologna stanno realizzando – anche attraverso bandi europei – dei percorsi tabellati è il walking in the city. Validi per i turisti ma anche per i cittadini che la mattina si devono recare a lavoro e che in questo modo possono lasciare a casa la propria auto», continua Piacentini. L’ideale sarebbe avere dei percorsi tracciati a terra, ma anche mappe pedonali o app sul cellulare o sul tablet possono essere utilissime. Bisogna solo fare attenzione ai tempi: un passo normale consente di percorrere 4 km in un’ora. Spostarsi a piedi talvolta è veramente inconcepibile e risulta “strano”, tanta è l’abitudine di usare la macchina, anche per piccoli tragitti, al di là della cronica penuria di mezzi pubblici. «Un giorno ero a Napoli per un convegno proprio sul turismo sostenibile, dovevo andare dal centro a Pietrarsa, sette km, ma invece di prendere i mezzi decisi di andare a piedi. Quando mi fermavo a chiedere informazioni ai bar, mi davano del matto. Però in quel modo ho visto quanto è cambiata la città e ho conosciuto anche molti napoletani simpatici», racconta Piacentini.
Camminare è turismo
Celebre il famoso cammino di Santiago de Compostela, frequentato per il 30 per cento anche da chi non è religioso, continua il presidente Federtrek. Anche in Italia esistono “vie storiche”, che riprendono i percorsi degli antichi pellegrinaggi e che potrebbero essere un’opportunità per scoprire e rivitalizzare certi territori fuori delle rotte turistiche. Come la via Francigena, la via Laureatana (da Loreto ad Assisi e Roma), la via Romea, consolare germanica. Il Ministero dei beni artistici e culturali è al lavoro per valorizzare questi percorsi e infatti il 24 ottobre si terrà un convegno proprio su questo tema.
Curiosità della Giornata
Tra gli eventi, da segnalare gli oltre venti itinerari che interessano la Capitale. L’anno scorso aveva partecipato anche il sindaco Marino, molto attento ai trasporti ecosostenibili, quest’anno, l’aria è completamente diversa. Ma la scelta che è stata fatta è significativa: per tutti, appuntamento alle 9 all’arco di Costantino, per scegliere 22 itinerari che, una volta tanto, dal centro porteranno in periferia. Tra questi anche quello dei Pontieri del dialogo di Andrea Fellegara che si chiama Di scuola in scuola e che è un percorso all’insegna dell’integrazione tra cittadini di culture diverse. Oppure Eur Dark walk all’Eur (partenza alle 18.30) in cui il camminare diventerà scoprire architetture e spazi urbani ma sfruttando l’oscurità (qui). Poi ancora: a Cinecittà tra gli stabilimenti cinematografici, nei parchi e tra le ville di Roma e anche sconfinamenti nell’agro romano (qui tutti gli itinerari di Roma)
Sempre per facilitare l’incontro in realtà disagiate, a Napoli è prevista, tra le altre, una passeggiata al rione Sanità.
E ancora: Cento donne in cammino con te in Abruzzo, a Grottaglie in Puglia Beni comuni ciclocarrozzella per persone disabili, a Torino camminate insieme a Portici di carta, e ancora decine e decine di altre iniziative curiose, ecologiche, divertenti, d’impegno civile. In tutti i casi, là dove passeranno i camminatori, i luoghi saranno più vivibili, perché lo spazio abitato solo da macchine frenetiche è disumano. E, siamo certi, per alcune ore passeggiare sarà davvero un gesto “rivoluzionario”.