“Semi di resistenza” è il titolo della cover story di Left di questa settimana. Il trattato internazionale sulle sementi ha stabilito trent’anni fa che i contadini possono scambiarsi liberamente i loro semi, ma presto potrebbe non essere più così. Le grandi multinazionali, approfittando della possibilità di accedere sempre più facilmente alla banca dati genetica che “mappa” i semi, potrebbero imporre ai contadini di pagare per utilizzare semi con particolari caratteristiche “brevettate”, espandendo il loro controllo del mercato fino al monopolio.
L’allarme arriva nelle giornate dedicate alla sicurezza alimentare e dal cuore della Fao dove le organizzazioni contadine riunite con i governi per discutere di sovranità alimentare denunciano l’atteggiamento manipolatorio di Paesi come Canada e Australia, che impongono il proprio modello anche a Paesi che invece vorrebbero puntare sulla cosiddetta agroecologia: un modello di produzione agricola basato sulle produzioni naturali e sul consumo locale. Left ne ha discusso con Pierre Rabhi, storico esponente del movimento francese dei Colibrì, con il teorico della Blue economy Gunter Pauli e con il “gastro-performer” Donpasta che raccontano dei “Semi di resistenza” nel mondo.
Left non poteva non approfondire la questione “romana” e le dimissioni di Ignazio Marino e lo fa analizzando le battaglie che il “marziano” ha intrapreso nei suoi de anni da sindaco: dalla chiusura di Malagrotta alla Metro C, dalle unioni civili ai bilanci approvati in tempo. Mentre il Pd romano è tutto da ricostruire, come dice il governatore della Toscana Enrico Rossi intervistato da Left. Marco Craviolatti dimostra come la riduzione dell’orario di lavoro non sia incompatibile con la realizzazione del reddito di base e perché tutto questo dovrebbe essere una battaglia della sinistra. Poi l’uragano Netflix e il rischio che corrono le Pay tv e un lungo sfoglio di esteri. L’Italia andrà in guerra? Per il momento gli annunci sono poco chiari e comunque c’è allarme tra gli esperti .
Un reportage dalla Croazia è un’altra tappa dell’inchiesta di Left lungo le frontiere da cui passano i migranti in cerca di una speranza. Mentre da Pechino arriva un originale Diario di viaggio, 65 città e un musicista. Nei giorni della ripresa delle violenze tra Palestina e Israele Left anticipa alcune tavole del libro fumetto dedicato a Vittorio Arrigoni, Guerrilla Radio.
In cultura Ascanio Celestini racconta il “backstage” del suo film Viva la sposa. Un’anticipazione, questa volta del romanzo di Emanuele Santi, Campo Marzio: una storia tra calcio, amori nel fatidico 1981. E per chiudere, l’affaire Mondazzoli: i piccoli editori indipendenti non ci stanno e lanciano nuove proposte; i progressi nella cura della malaria e l’intervista a Giulia Elettra Gorietti, protagonista di Suburra, da ieri nelle sale cinematografiche.
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