Al confine tra Kenya ed Etiopia una regione semi-desertica abitata da un milione e 200mila persone vive attorno al Turkana. La stagione delle piogge che cambia e progetti agricoli mettono a rischio un equilibrio fragile. L'allarme lanciato da Human Rights Watch

La contea di Turkana è una delle più povere del Kenya, ci vivono un milione e 200mila persone, per la maggior parte pastori e pescatori. Una regione semi arida, che lotta spesso contro la siccità e che ha come massima fonte di approvvigionamento il lago Turkana. Ma per quanto ancora?

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Un rapporto di 96 pagine di Human Rights Watch mette in guardia sul pericolo di possibile scomparsa del lago. Un nuovo lago di Aral in Africa, dicono a HRW facendo riferimento a quello che un tempo era il quarto bacino naturale del pianeta e che progetti di irrigazione voluti ai tempi dell’Unione Sovietica hanno ridotto al 10% la superficie.

La regione è anche un esempio di come i cambiamenti climatici, l’aumento delle temperature e il cambiamento dei modelli delle precipitazioni, colpisca in modo sproporzionato le aree del pianeta e le società più vulnerabili. Joseph Amon, direttore dell’area salute e diritti umani di Human Rights Watch spiega: «Il Lago Turkana è a rischio di scomparire, e la salute e la vita delle popolazioni indigene della regione con esso»

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(Human rights watch)

Tra il 1967 e il 2012, le temperature medie massime e minime nella contea ai confini con l’Etiopia, sono aumentati di 2-3 gradi e le stagioni sono cambiate: quella lunga delle piogge è diventata più breve e meno intensa e quella breve più umida e lunga.
Allo stesso tempo, i progetti idroelettrici e le piantagioni di zucchero nella valle del fiume Omo (in Etiopia) minacciano di ridurre ulteriormente i livelli di acqua nel lago Turkana, fonte di sostentamento per 300mila persone. HRW mette in guardia sui rischi che, senza un intervento deciso del governo di Nairobi, la regione rischi una catastrofe ambientale con conseguenze drammatiche sulla popolazione.


 

Tre testimonianze raccolte da Human Rights Watch (e in basso un video, in inglese) che racconta la situazione
«La carestia ha prodotto sfollati. I ragazzi che guardavano le mandrie di bestiame hanno perso tutto, ora non hanno nulla da fare. Non abbiamo altra scelta che alzare le mani e chiedere aiuto. Dove andremo ora?»
– Herder O.L., 46 anni, allevatore

«Durante il periodo di siccità vado spesso [al fiume] non solo una volta al giorno, ma di mattina e poi la sera tardi, e domani di nuovo la stessa cosa. Tutto il villaggio dipende da questo corso d’acqua, umani e animali. Qualche tempo fa, quando la pioggia era abbastanza, l’acqua durava durare anche quattro mesi [nel fiume adiacente]. Ma ora le cose sono cambiate e  i pozzi si prosciugano molto velocemente».
– PO, una donna 9 mesi di gravidanza che cammina a 18 chilometri al giorno per l’acqua

«La siccità colpisce sia le persone e gli animali in questi ultimi anni. Uno dei miei figli si ammalò durante il precedente periodo di siccità, e morto a causa di fame e malattia. Abbiamo fame durante la siccità e quando sarà il governo, aiuta solo poche persone. ”
– BC, donna, 28, che vivono vicino Todonyang, Turkana County


 

 

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