Sabato in edicola su Left c’è una lunga intervista a Luigi de Magistris. Abbiamo parlato della sua ricandidatura a sindaco di Napoli, della sinistra da costruire, dell’opposizione a Renzi. E anche di Ignazio Marino: «Se è convinto che sono affaristi e mafiosi a volerlo cacciare», ci ha detto De Magistris, «deve farsi sfiduciare. Non deve mollare».
Lei, de Magistris, è una spina nel fianco. Lui, Ignazio Marino, è un “marziano”. Entrambi non siete graditissimi a Palazzo Chigi. Che idea si è fatto della vicenda del sindaco di Roma?
Sicuramente, Marino durante il suo mandato è stato messo in difficoltà – così come hanno fatto con me – da chi non ama particolarmente le esperienze più autonome rispetto al sistema tradizionale dei partiti. Ma la sua esperienza non è paragonabile alla mia, per quanto più autonoma rispetto ad altre tradizionalmente di centrosinistra, perché Marino è espressione del Partito democratico che lo ha sostenuto alle elezioni e adesso furbescamente lo vuole cacciare. È Renzi che ora stacca la spina e si trova in una curiosa convergenza parallela con i 5 stelle e con la destra, che hanno preparato il terreno.
Cosa farebbe al suo posto?
Alla luce della mobilitazione popolare e di quello che lui stesso dichiara, dovrebbe rivendicare un po’ di coerenza e quindi andare in Consiglio comunale e ammettere i suoi errori con molta onestà. Errori che ci sono stati, ed è innegabile anche per me che sono umanamente molto legato a Ignazio. Ma se ha la coscienza a posto deve ribadirlo in modo forte, anche gridando: “Sono onesto, non ho commesso alcun illecito. Sfiduciatemi, se volete”.
Quando parla di errori a cosa si riferisce?
Penso ad esempio che quando c’è stato il funerale di Casamonica sarebbe dovuto rientrare subito in città. E che le spiegazioni sulla vicenda degli scontrini non sono state proprio le più chiare possibili, né rapide. Ma penso pure che se uno è convinto di stare dalla parte giusta e di essere addirittura bersaglio di tentativi seri di “farlo fuori”, non dovrebbe mollare. Lui dice che sono gli affaristi e i mafiosi che lo vogliono cacciare, allora deve resistere e farsi sfiduciare.
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