«La maternità come scelta e non come “obbligo biologico”». Questo scrive il direttore Ilaria Bonaccorsi nell’editoriale del prossimo numero di Left. Il settimanale affronta un tema delicato: il mondo è cambiato e nessuna “religione della maternità” è più accettabile. Ci sono, è vero, motivi socio economici che spiegano la crescente denatalità, come scrive la sociologa Chiara Saraceno, ma le ragioni sono anche altre come suggerisce sempre la Saraceno: «Non occorre essere madri per realizzare il proprio progetto di vita, anche sul piano relazionale e affettivo». Le donne oggi scelgono quando come e se avere dei figli. Può capitare di cercare un figlio superando problemi fisici grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita o di adottarli come racconta Francesca Fornario nel suo primo romanzo La banda della culla; o di scoprire forme di genitorialità legate al semplice affetto, come narra un’altra scrittrice, Barbara Fiorio. O anche di non essere madre affatto come racconta Abraham Yeshohua ritraendo Noga, donna israeliana protagonista della sua ultima opera.
In Società Left affronta una delle emergenze del momento: la casa. Tra occupazioni continue e sfratti, la politica del Governo si rivela del tutto insufficiente, come dimostra la storia dello sgombro della Ex Telecom di Bologna. Poi il Far west politico nel pezzo di Martino Mazzonis sulla destra e l’uso delle armi. Chi sono i politici e gli amministratori che cavalcano il partito delle armi? E ancora: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dopo la sua assoluzione, lancia la sua sfida «controcorrente e rivoluzionaria» per le elezioni in primavera. Mentre sul fronte migranti, Amnesty lancia l’allarme sul reato di clandestinità: «Non è stato ancora depenalizzato».
Negli esteri ci occupiamo di Spagna, a pochi mesi dalle elezioni il clima si fa incandescente. Left racconta Albert Rivera, leader di Ciudadanos, un partito di giovani “di centro” che comincia a insidiare le sicurezze di Podemos e del suo leader Pablo Iglesias. E ancora: l’analisi del ruolo di Putin in Siria e nella lotta contro l’Isis, un reportage da Hebron dove l’occupazione dei coloni israeliani continua a opprimere i palestinesi e la seconda tappa del “diario cinese” del musicista Fernando Fidanza, questa volta alla scoperta di Tianjin, “ex colonia d’Italia”.
In Cultura parla Massimo Bray, ex ministro dei Beni culturali, che critica le politiche del governo e difende le strutture di tutela che lo Stato deve mettere in campo per proteggere il paesaggio e i beni culturali. E ancora: il caso di uno scavo archeologico che rivive e diventa un esempio di archeologia pubblica; tutti gli interrogativi della scienza sull’“editing baby” – i nuovi bambini dal codice genetico riscritto -, e infine Luca Carboni che ci racconta del suo ultimo lavoro.
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