Il governo nazionalista di Varsavia risponde furioso alle critiche di Bruxelles alle leggi che mettono media e Corte costituzionale sotto il controllo dell'esecutivo. L'associazione delle Tv pubbliche europea minaccia l'esclusione dal concorso musicale trash

La tensione tra istituzioni europee e governo polacco è alle stelle. La decisione della Commissione Juncker di avviare una specie di procedura di infrazione sullo stato di diritto in seguito alla scelta di Varsavia di cambiare la legge sui media per dotare l’esecutivo di maggior controllo. La procedura riguarda anche la legge che limita i poteri della Corte costituzionale: il governo di destra polacco cambia la struttura dei poteri e potenzialmente cambia la democrazia. Il vicepresidente Timmerman ha annunciato l’avvio di una «valutazione preliminare» sulle leggi in questione, si tratta della prima volta che l’Ue utilizza questo nuovo strumento su cambiamenti legislativi che possono rappresentare una «minaccia di sistema» ai valori su cui è fondata l’Europa.

Alle critiche e alle missive ufficiali della Commissione, Varsavia ha risposto in maniera molto dura, ad esempio con la lettera al vicepresidente Timmerman che leggete qui sotto e diffusa via Twitter dal ministro della Giustizia Ziobro, dove si legge tra le altre cose: «Vedo la vostra missiva come un tentativo di fare pressione su un parlamento democraticamente eletto».

La campagna di Diritto e Giustizia passa anche per i giornali, nella foto qui sotto, in copertina su WProst Si rappresenta la Commissione (e naturalmente Angela Merkel) come il comando militare nazista. Altre critiche all’Europa parlano di posizioni motivate da un’ideologia di sinistra.

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Le procedura europea non avrà probabilmente ripercussioni e l’idea della Commissione è quella di fare pressioni sul governo polacco affinché non costringa Bruxelles ad avviare davvero l’apertura di un procedimento sullo stati di diritto – una novità consentita dal mandato più ampio di questo esecutivo europeo.

Chi potrebbe agire è però la European Broadcasting Union, l’associazione europea delle Tv pubbliche che organizza l’Eurovision song contest, il concorso canoro annuale un po’ trash che conosce una nuova popolarità grazie alla rete e ai social network. «Se la nuova legge è davvero una violazione dello statuto dell’UER, avremo un problema» ha dichiarato il presidente dell’organizzazione, Jean-Paul Philippot al Financial Times, avvertendo che la Polonia potrebbe essere anche espulsa dall’organizzazione, e quindi fuori dal concorso.

Una punizione minima quella del rischio di esclusione dal concorso trash, che forse potrebbe far discutere i polacchi, che per ora stanno assistendo a dei cambiamenti seri alla politica democratica senza protestare troppo. La crisi tra Bruxelles e Varsavia, è un altro grattacapo per l’Europa: dopo lo scontro con la Grecia quello con la Polonia, che rischia di essere più grave. I partiti come Diritto e Giustizia crescono a est e il ritorno del nazionalismo non può che indebolire ulteriormente la fragile unità continentale.