I fotografi immigrati in Italia raccontano il Paese. Una mostra e un concorso fotografico

L’immigrazione è una risorsa importante per il Paese. Non solo da un punto di vista economico. Ma soprattutto culturale. Basta pensare alla letteratura italiana e a quanto si è arricchita grazie al talento di scrittori provenienti da altri Paesi e che hanno scelto di scrivere in italiano, innervandolo di nuovi accenti, espressioni, modi nuovi di usare  la lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio (vedi, per esempio, la nuova edizione di Scrittori e popolo di Asor Rosa edita da Einaudi).  Molto interessante è anche lo sguardo con cui gli immigrati in Italia raccontano il Paese attraverso la fotografia. Per fare emergere nuovi talenti in  questo ambito è nata la rassegna Ri-Scatti aperta  dal 16 al 27 gennaio al Pac di Milano. «È un modo nuovo di incontrare le esigenze dei soggetti socialmente più fragili che vivono nella nostra città, coinvolgendoli in un percorso di riconquista dell’autonomia che diventa racconto di sé e attraverso le immagini», sottolineano gli assessori milanesi Pierfrancesco Majorino e Filippo Del Corno, presentando l’iniziativa.

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«L’immigrazione viene troppo spesso rappresentata come disagio sociale più che come risorsa in un Paese», dice Federica Balestrieri, presidente Riscatti Onlus. Ma la realtà è un’altra. «5 milioni di stranieri pari all’8,3 per cento della popolazione, producono l’8’8 per cento del Pil e denunciano al fisco 45,6 miliardi di euro l’anno». L’obiettivo di Ri-Scatti onlus è trasformare l’immagine che abbiamo degli immigrati, gravemente annebbiata dal pregiudizio.

«E’ importante riscattare il concetto di immigrazione in un momento storico molto delicato e rafforzare l’idea di integrazione come unica via per la pace e l’arricchimento umano e culturale dei popoli», ha sottolineato Balestrieri parlando della nuova edizione della mostra milanese, patrocinata dal Comune di Milano. Ma veniamo a ciò si può vedere al Pac dove la mostra è ad ingresso gratuito.

Ri-scatti presenta un ampio ventaglio di lavori  realizzati da immigrati selezionati e valutati da una giuria di cui fanno parte fra gli altri, Marco Pinna, photo editor di National Geographic, Aldo Mendichi, coordinatore Festival della Fotografia Etica, Fabio Castelli, direttore e fondatore di Mia Fair, Alessia Glaviano, Senior Photo editor di Vogue Italia e Uomo Vogue e molti altri. La giuria ha scelto i primi 3 classificati in base al “percorso” fotografico: «non è il singolo scatto ad essere stato analizzato e valutato dai membri della giuria, ma il ciclo di foto prodotte dai partecipanti, lo sguardo d’insieme, il fotoreportage». Il premio per il primo classificato Marvin Nolasco, di nazionalità filippina è di 1.500 euro; 700 euro per il secondo Analia Pierini, argentina; 500 euro per il terzo Radua Shahat , egiziana. Dalla redazione di Left un caldo invito a  visitare la mostra.

@simonamaggiorel