L'avvocato, presidente della associazione Luca Coscioni, ha presentato alla Camera una proposta di legge che regolamenta la maternità surrogata, al centro di polemiche feroci. «Ma nessuno dei parlamentari per il momento l'ha sottoscritta».

«Se fossi stato un parlamentare, l’avrei sottoscritta subito. Invece un impegno immediato non c’è stato». È un po’ amareggiata Filomena Gallo, presidente dell’associazione radicale Luca Coscioni che ieri, 3 marzo, ha presentato in una conferenza stampa alla Camera una proposta di legge sulla gestazione per altri che dà una regolamentazione precisa e che spazza via l’affitto dell’utero in quanto è gratuita e si basa sul dono. Entro lunedì il testo, con tanto di relazione e spiegazione articolo per articolo, arriverà a tutti i parlamentari e chissà, forse qualcuno avrà il coraggio di prendere una posizione e di sottoscriverla. Possibile di Civati che era l’unico gruppo presente, per il momento non si è sbilanciato e lo stesso Civati scrive nel suo blog di voler «aprire una riflessione collettiva», vista la delicatezza del tema. Un dibattito concitato, fatto di pro e contro, ha caratterizzato anche la sinistra in cui si è distinto l’intervento di Stefano Fassina (Sinistra italiana) che in una intervista ad Avvenire si è dichiarato contrario alla maternità surrogata. Alla conferenza stampa di ieri alla Camera erano presenti anche delle donne, come Novella Esposito, una infermiera napoletana che ha una storia particolare. Vent’anni fa si stava sottoponendo alla fecondazione assistita, poi si ammalò e le venne asportato l’utero, allora la madre si offrì di accogliere l’embrione fecondato, la gravidanza non andò in porto ma fu un gesto d’amore che contrasta con il quadro a tinte fosche che adesso viene dipinto attorno alla questione “utero in affitto”.

Avvocato Gallo, in cosa consiste la proposta di legge?
Questa proposta di legge prende ad esempio le normative di altri Paesi che hanno legiferato disciplinando in modo adeguato sia l’accesso alla gestazione per altri che la gestazione per altri in senso stretto. Prevede l’accesso a queste tecniche ai single, alle coppie di sesso diverso, dello stesso sesso, modifica la legge 40 nella parte dell’accesso alle tecniche, affronta anche la questione di chi va all’estero e che quando ritorna si vede immediatamente un processo penale in corso e interviene sul presente e anche sul futuro. E dà le garanzie adeguate sul fatto che non ci deve essere alcun sfruttamento economico.
Come le sembrano le reazioni da parte dei politici?
Noi in questo periodo sentiamo solo commenti di chi si dichiara contrario, solo alcuni che sono a favore. Ma di fronte a tematiche così delicate, servirebbe un sentimento che dovrebbe portare le persone a fermarsi ad ascoltare. Invece questo atteggiamento è del tutto assente dal dibattito politico. Abbiamo preso atto solo di secche opinioni sulle unioni civili. Come se la gestazione per altri fosse un argomento esclusivo per le coppie dello stesso sesso. Non è così. Infatti ieri in conferenza stampa sono venute due persone dalle storie diverse che hanno fatto vedere quello che accade nella vita di ognuno di noi. Quando ci sono situazioni di salute che non ti permettono di portare avanti una gravidanza, come nel caso di Novella. Ma quante persone che si sono pronunciate in senso contrario anche all’epoca sanno davvero cosa significa? Le persone comuni, a differenza dei politici, conoscendo la sua storia le davano sostegno. In quel caso qualcuno si è fermato ad ascoltare ma era qualcuno che stava fuori delle aule del Parlamento.
Torniamo all’oggi. Come se ne parla?
Adesso ne parlano solo in modo strumentale, invece dobbiamo creare un dibattito e noi cerchiamo di farlo proponendo una legge che dia delle regole. Poi, è chiaro, siamo contrari allo sfruttamento delle donne ma siamo tutti favorevoli alle scelte consapevoli e responsabili. Tra i punti fondamentali della proposta di legge abbiamo inserito le parti legali, le parti di verifica della volontà della persona che accede e della persona che si sottopone a queste tecniche per portare avanti la gravidanza. Non a caso abbiamo preferito il termine gestazione per altri, l’utero non si affitta. In questo caso viene prestato. Come dimostra la storia di Novella e della sua mamma.
La politica ha dato prova di schieramenti tipo tifo calcistico. Che ne pensa di Fassina e della sua intervista a l’Avvenire?
Intanto io rispetto le posizioni degli altri. Sono la prima a cambiare idea se mi confronto con qualcuno e comprendo che nel mio ragionamento c’è qualcosa che non va. Quindi sono pronta a cambiare idea. Ma quando si parla di libertà, di vita delle persone, nel momento in cui non vado a invadere le vite degli altri è un po’ diverso se siamo nel ruolo del legislatore, nel ruolo della politica che deve dare un orientamento. In questo caso presentare il disegno di legge significa parlare della vita reale, dei fatti concreti. Vediamo se con una legge in Italia riusciamo a ridurre i problemi che ci sono andando all’estero, non favoriamo alcun mercato. Sono le proibizioni che creano situazioni di illegalità. Gli italiani non vogliono l’illegalità, gli italiani adesso se possono andare all’estero e se hanno la possibilità di spendere dei soldi, lo fanno, altrimenti rinunciano ad avere un bambino e lo fanno all’interno delle mura di casa propria, come scelta personale e individuale. Nel momento in cui all’esterno però chiedono l’affermazione di diritti di libertà, la risposta non può essere “per me non è lecito, per me non è morale e non lo deve essere anche per te” se parliamo di questioni che possono essere normate.

A proposito della maternità surrogata fa paura lo sfruttamento delle donne nei Paesi poveri.
Io sono la prima a dire che non va bene. Sono contraria a ogni forma di sfruttamento, ma bisogna fare la differenza, io non sono contraria ad andare in un Paese dove la gestazione per altri è prevista, è normata, dove ci sono regole chiare. Questo è il ragionamento che dovrebbe fare il legislatore in un Paese del terzo millennio, dove però purtroppo tutte le volte che si parla di libertà e di temi connessi alla sessualità c’è sempre chi dice è immorale. Se vogliamo parlare su base religiosa ognuno ha i suoi credi, se vogliamo parlare su base morale, qual è la migliore? Ce n’è una unica? La mia può essere diversa dalla tua. Io, forse per deformazione professionale, amo parlare su base di diritto e di legalità.

Come vede altre battaglie future come quella sul testamento biologico?
Un minimo cambiamento in questi ultimi anni c’è stato a proposito di eutanasia, testamento biologico, unioni civili. Al Senato si sono ripresi i lavori per una riforma della legge 40. Speriamo che quest’agenda politica che riporta i tema delle libertà crei anche un giusto dibattito su questi temi e non leggi che poi devono tornare nei tribunali.

@ dona_Coccoli