È tempo di dichiarazione dei redditi, e il Sole 24 ore pubblica i dati – elaborati dalla Scuola europea di alti studi tributari di Bologna – relativi ai contribuenti in Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Olanda. I cosiddetti sei big d’Europa.
Cosa emerge? Che in quest’area i “ricconi” sono un milione (su 336 milioni di abitanti) e vivono soprattutto in Germania e nel Regno Unito. Quindi, sono lo 0,3% appena. Tra i paperoni, i soliti noti: la regina Elisabetta, il magnate russo Lev Blavatnik, ormai cittadino londinese, il fondatore della Lidl, Dieter Schwarz. Di contro, sono oltre 50 milioni – il 15% degli abitanti – i poveri, intesi come coloro che hanno un reddito fino a 10mila euro lordi annui.
I super-ricchi in Gran Bretagna sono 217mila (lo 0,7% dei contribuenti) e in 5mila “ammettono” un reddito oltre i due milioni di sterline (circa 2,6 milioni di euro). Le cifre più basse si registrano in Spagna: 10mila contribuenti pari allo 0,05% del totale, e solo in 5mila certificano un reddito oltre 600mila euro. Mentre in Italia la quota oltre i 200mila euro scende allo 0,2% del totale (poco più di 78mila contribuenti), e solo 32mila persone dichiarano oltre i 300mila euro. L’Italia, poi, vanta il record dei contribuenti con i redditi più bassi, tra 0 e 10mila euro: quasi 13 milioni, un terzo del totale.
Intanto, in Germania la ricchezza cresce, come annunciato dal bollettino della Bundesbank di marzo 2016: fra il 2010 e il 2014 si è assistito all’aumento del reddito medio, all’aumento della quota di ricchezza detenuta dal 10% più ricco, e all’aumento della disuguaglianza: nel 2014, il 10% più ricco della popolazione deteneva il 59,8% della ricchezza totale netta a fronte del 59,2% del 2010.
Già lo scorso settembre 2015, un rapporto di Oxfam – Un’Europa per tutti, non per pochi – segnalava la crescita delle disuguaglianze in Europa: 342 miliardari (con un patrimonio totale di circa 1.340 miliardi di euro) e 123 milioni di persone – quasi un quarto della popolazione – a rischio povertà o esclusione sociale. Tra il 2009 ed il 2013 il numero di persone che viveva in una condizione di grave deprivazione materiale è aumentato di 7,5 milioni in 19 paesi dell’Unione europea (inclusi Spagna, Irlanda, Italia e Grecia), arrivando a un totale di 50 milioni. In Italia dal 2005 al 2014 la percentuale di persone in stato di grave deprivazione materiale è aumentata di 5 punti (dal 6,4% all’11,5%), quasi 7 milioni di persone. Di contro, nel nostro paese il 20% degli italiani più ricchi detiene il 61,6% della ricchezza nazionale netta, mentre il 20% degli italiani più poveri ne detiene appena lo 0,4%.