«Io non cederò, questa legge che si sta discutendo passerà». Francois Hollande così questa mattina ai microfoni di Europe 1 ha risposto a proposito del futuro della legge El Khomri, che sta infiammando l’intera Francia. Non solo le manifestazioni dei giovani e dei disoccupati di Nuit Debout. Oggi la Francia sarà teatro di numerose proteste, come gli scioperi degli autotrasportatori indetto dai sindacati FO e CGT. Problemi anche nei trasporti pubblici, oggi e domani sciopero nelle ferrovie, ma si stanno mobilitando anche i portuali e i lavoratori degli aeroporti. Gli autotrasportatori, secondo i sindacati, in virtù della nuova legge, subiranno un taglio dei supplementi per gli straordinari dall’attuale 25% al 10%. Ma Hollande questa mattina era determinato: «Non cederò. Troppi governi hanno ceduto ed è la causa delle condizioni in cui ho trovato il paese nel 2012». La legge, il Jobs act alla francese, ha spiegato ancora Hollande, «È stata discussa, concertata, corretta, emendata: i sindacati riformisti appoggiano il testo e la maggioranza dei socialisti lo vota», ha aggiunto.
Ma è vietato allora manifestare – visto che nel fine settimana c’erano state delle polemiche – è stato chiesto a Hollande? «No, sono state date consegne affinché si possa manifestare pacificamente, soltanto i violenti verranno puniti. Io rispetto quelli che sono sinceri e vigliono far sentire la propria voce». Nel corso dell’intervista il presidente francese ha poi spiegato che «ci saranno nuovi tagli alle tasse», ma per renderlo possibile «bisognerà avere dei margini di manovra». Sempre a proposito di tassazioni, «ci sarà un ulteriore calo per le imprese poiché il patto di responsabilità non è stato concluso fino in fondo. Mi sembra logico, giusto, che le famiglie possano avere la loro parte di redistribuzione. Se i conti migliorano, se la crescita si conferma, ci sarà un gesto in favore delle famiglie». E sulla disoccupazione ha detto: «La battaglia non è vinta, combatto ogni giorno».