Scritto così sembra quasi vero: «Siamo dunque così, invariabilmente certi, così geo politicamente polarizzati, ora che il mondo ideale di riferimento è esso stesso in uno stato di crescente mercificazione che se non è ideologia così poco (tempo e volontà), ci manca?». Ma chi sarà mai questo intellettuale, naturalmente di sinistra ? Cacciari? Flores D’Arcais? Di sinistra, certo – e anche “non piddina” – perché “mercificazione” è una parola a cui i renziani sono allergici, e poi, insomma, è sufficientemente “vetera”, per essere di sinistra… Ma poi, come continua il nostro intellettuale? Parla di «doppio perno seicentesco della bicamere», – oh oh, attenzione – e ancora: «la santa icona di ciò che di più europeo c’è stato e non come sogno onanistico, cioè e dunque l’euro», e qualche dubbio viene anche se il senso di tutto il discorso ha una sua logica… ehm… ferrea e mica c’è tanto da ridere…. Poi però si tradisce come un bambino preso con le mani nel barattolo di marmellata: «Feticcio di ottone e sangue. Di pomi d’oro e manici di scopa che qui nessuno vuole più ricordare».
Il testo che avete letto è solo l’incipit esilarante di un “editoriale supercazzola” uscito in prima pagina di Repubblica firmato da Mario Bambea, ovvero il nuovo Corrado Guzzanti che stasera su Sky Atlantic Hd (ore 21.10) inizia la nuova serie, una vera e propria fiction comica, dal titolo, appunto: Dov’è Mario?
Stavolta il geniale inventore di Lorenzo, il protagonista di Aniene il feroce critico di certi leader della sinistra (ricordate Bertinotti e le divisioni in atomi della sinistra?) si cimenta in una serie di quattro puntate dirette da Edoardo Gabbriellini, mentre il testo è scritto dallo stesso Guzzanti con Mattia Torre.
La storia è questa: Mario Bambea è il classico intellettuale radical chic alla Micromega, suggerisce Guzzanti in un intervista a Il Fatto, che dopo un incidente subisce un trauma e diventa un altro. In un gioco alla Jekyll-Hyde Bambea si trasforma in Bizio, greve personaggio che parla un linguaggio triviale. Uno sdoppiamento che richiama quello, altrettanto geniale del film Viva la libertà di Roberto Andò in cui un segretario del partito di sinistra in crisi veniva sostituito dal fratello, un filosofo ricoverato in una clinica psichiatrica. Sarà quest’ultimo a risollevare le sorti del partito e a riconquistare le folle….
Lo sdoppiamento per raccontare la sinistra di oggi? Vedremo, Dov’è Mario? è tutto da scoprire. Ma di sicuro Guzzanti dirà la sua sulla realtà che lo circonda. La realtà di una sinistra che non si può più prendere in giro con la satira “tradizionale”. La realtà è “oltre” la satira, anzi, talvolta, ahimè, è satira essa stessa. Ma Corrado Guzzanti è pronto, e dopo qualche anno di silenzio si reinventa. Peccato, invece, che la sinistra, quella no, ancora non si sia reinventata.