È dal 31 dicembre del 1981 che alla guida delle Nazioni Unite non siede un europeo. Da quando l’austriaco Kurt Waldheim lascia l’incarico davanti a un’inamovibile Cina che non ne vuol saperne di una sua terza rielezione. Poco dopo, Waldheim, sarà sospettato dalla stessa Onu per il suo coinvolgimento con l’esercito nazista tedesco. Dopo di lui è la volta del peruviano Javier Pérez de Cuéllar, ovvero il primo segretario generale latinoamericano, dell’egiziano Boutros-Ghali, primo presidente africano su proposta dei Paesi non allineati, del ghanese Kofi Annan, e siamo giunti al decennio 1997-2006. Fino a oggi, che il Segretario generale è il sudcoreano Ban Ki-Moon, il cui secondo mandato terminerà il 31 dicembre, tra meno di sei mesi. Chi prenderà il suo posto? La lista dei candidati è lunga, oltre cento i nomi in lizza (qui l’elenco in ordine rigorosamente alfabetico).
Chi è Kristalina Georgieva
Al 47esimo rigo troviamo un nome da ricordare: Kristalina Georgieva, bulgara, Banca mondiale nel cv e uno sponsor che ha già cominciato a fare lobby per lei, l’ex presidente della Commissione José Manuel Barroso. Lui di Georgieva si fida, è stata Commissario europeo per la Cooperazione internazionale, gli Aiuti umanitari e la Risposta alle Crisi dal 2010 al 2014, mentre lui era a capo (per la seconda volta) della Commissione europea. Economista e politica bulgara, Kristalina Georgieva è attualmente vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per il bilancio e le risorse umane in seno alla Commissione Juncker.
Ha una lunga esperienza alla Banca Mondiale, Georgieva, dove inzia a lavorare nel 1993, quando ha appena 40 anni, come economista ambientale per l’Europa e l’Asia centrale. La sua scalata termina nel 2004 (e fino al 2007), quando diventa rappresentante permanente della Banca Mondiale in Russia, poi torna a Washington fino alla chiamata di Barroso. Che oggi la sponsorizza. «Non commentiamo teorie di cospirazione o rumors che circolano sulla stampa», ha fatto retromarcia la Commissione per bocca della portavoce Mina Andreeva. Per poi, però, riaprire la questione: «Quello che posso confermare è che il presidente Juncker e la vicepresidente Georgieva hanno discusso la possibilità che questa questione si potrebbe presentare», e che Juncker «ha grande ammirazione per l’esperienza internazionale, le capacità negoziali e lavorative di Georgieva, specialmente in questo periodo della crisi dei migranti in cui sta organizzando il bilancio per gestire la crisi».
Perché è importante chi guida l’Onu
Il “direttorio” delle grandi potenze per governare gli affari mondiali conta 193 Paesi più altri due soggetti presenti con lo status di Osservatori permanenti: la Palestina (rappresentata prima dall’Olp e poi dall’Anp) e il Vaticano rappresentato dalla Santa Sede. Tutti gli Stati presidiano all’Assemblea generale, l’organo rappresentativo, ma solo 15 compongono il Consiglio di sicurezza, di cui 5 sono i membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina) e 10 vengono a rotazione ogni due anni. Il Consiglio di Sicurezza ha il compito di adottare tutti i provvedimenti per mantenere la sicurezza internazionale, deve intervenire per evitare che i contrasti fra i Paesi degenerino in conflitti e, in caso di guerra, deve fare il possibile per ristabilire la pace. Decidere se sospendere le relazioni diplomatiche e applica sanzioni economiche, tra cui gli embargo. Infine, di altri organi ancora si è dotata l’Onu in questi 70 anni: segretariato, consiglio economico e sociale, consiglio per i diritti umani, corte internazionale di giustizia. E altre istituzioni come l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).