Da Napoli ai villaggi contadini del Benin e del Nepal. Dal Borgo Vecchio di Palermo alle abitazioni fatiscenti degli indios del Ceara nella zona dei Sem Terra in Brasile. Italia, Benin, Cambogia, Nepal e Brasile. Ovunque parlano i volti delle donne. «Qual è il colore della violenza?», chiede loro Fabio Lovino, regista di Mothers che oggi viene presentato in anteprima al Taormina FilmFest: «È nero», rispondono a qualsiasi latitudine si trovino. Un filo percorre il film, girato in un anno di viaggio attraverso i luoghi dove opera WeWorld, la Ong che lo ha prodotto insieme a Reggatta Production e allo stesso Lovino.
Racconta lo stesso Lovino che «in villaggi per mesi isolati dalle piogge, alle donne ci sono voluti anni per superare questo isolamento, per poter capire e successivamente riuscire a denunciare cosa subivano, per superare quella abitudine, quella normalità culturale, per far approvare la leggi sulla violenza».
Maria de Pena, Erbenia, Summina, sono i nomi di alcune di loro che hanno reagito e denunciato, anche grazie agli operatori della Ong che attraverso il microcredito e l’insegnamento cerca di operare un vero e proprio empowerment.
Lovino, fotografo noto per i suoi lavori nel mondo del cinema, della musica e nelle arti in generale, rivela cosa abbia rappresentato questo viaggio – le cui foto rimarranno in mostra al Palazzo dei Congressi di Taormina dal 14 al 18 giugno -: «un anno intenso, doloroso, gioioso, faticoso, fondendo pensieri e culture diverse per uno straordinario confronto con persone distanti ma così vicine a noi».