«Siamo l’unica vera ed effettiva novità politica di questo voto». Parla di rivoluzione e di protagonismo politico, Luigi de Magistris, il giorno dopo la sua riconferma a Napoli. Osannato dai napoletani, Giggino esce a pugno chiuso da Palazzo San Giacomo cantando Bella Ciao. Ignorato dai media e contrastato da quelli che definisce i «poteri forti e l’apparato», de Magistris è stato rieletto a Napoli con il 66,85% delle preferenze al ballottaggio, doppiando l’avversario di centrodestra Gianni Lettieri. Con lui vince una sinistra che non si nasconde e non teme d’essere vecchia e anacronistica: parla di zapatismo in salsa partenopea e cita Gramsci e Che Guevara. Ma questa volta, il sindaco, esce dalle mura della sua roccaforte e arriva a Roma con il suo movimento Dema – Democrazia Autonomia, per incontrare Yanis Varoufakis e il suo movimento DiEM25. Poche ore dopo la vittoria, del resto, de Magistris lo aveva annunciato: Napoli deve diventere «un soggetto autonomo, una forza nazionale e internazionale».
L’incontro si tiene, il 23 giugno alle ore 18, in una cornice speciale: il Baobab di Roma, la tendopoli di via Cupa gestita in modo volontario da alcuni cittadini che tempo fa si sono costituiti in associazione (Baobab Experience) e che è stato il rifugio di centinaia di migranti. Sgomberato, adesso il Baobab continua comunque ad accogliere i migranti che transitano da Roma. Tende per strada e trattative con il Campidoglio che adesso ha una nuova guida, quella di Virginia Raggi.
Ci sarà anche Left, per seguire l’incontro e, ovviamente, aggiornarvi.