L’ex presidente della Commissione europea Barroso da luglio lavora per Goldman Sachs. L'Ombudsman europeo O'Reilly ha scritto a Juncker per chiedere chiarimenti, e la Sinistra europea denuncia il conflitto di interessi

Una notizia arriva e – almeno in Italia – passa in sordina: l’ex presidente della Commissione europea, Josè-Manuel Barroso, è stato nominato presidente non esecutivo della banca d’affari statunitense Goldman Sachs. Due mesi dopo quella nomina, arriva una lettera della Ombudsman, il difensore civico europeo, Emily O’ Reilly, indirizzata all’attuale presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, a chiedere che venga fatta chiarezza: è stata verificata la regolarità di tale nomina? «La mossa di Barroso ha generato preoccupazione in un momento molto difficile per l’Ue e particolarmente in relazione alla fiducia dei cittadini nelle sue istituzioni», scrive O’ Reilly. La Commissione ribatte che «le regole non sono state infrante», ma la Ombudsman non molla: «Non è abbastanza dire che le regole non sono state infrante», obietta, «il diritto di lavorare non è senza riserve e deve essere bilanciato con l’interesse pubblico ad una amministrazione etica». Sfortunatamente O’Reilly può avviare indagini, ma non è in grado di comminare multe.

Trasparency international ha lanciato una petizione online
che chiede che a Barroso venga tolta la pensione.

La denuncia del conflitto di interesse arriva pure dal gruppo della sinistra europea (Gue/Ngl): «Questa nomina è del tutto vergognosa. Barroso ha aspettato la fine dei suoi 18 mesi di tempo per raccogliere subito la sua ricompensa per il buon lavoro che ha fatto per la Goldman Sachs e per i mercati finanziari, devastando la vita di milioni di cittadini europei con l’austerità in Portogallo, Grecia, Irlanda, Spagna, Italia, tra gli altri», ha dichiarato la parlamentare del gruppo Marisa Matias.

Il nuovo incarico di Barroso, come ha dichiarato lui stesso al Financial Times, sarà quello di consigliere «per mitigare gli effetti negativi della Brexit sulle banche che hanno sede nel Regno Unito». E anche su questo O’Reilly chiede chiarimenti. E quando Barroso alzerà la cornetta per contattare il capo negoziatore europeo su Brexit, sapete chi troverà? Michel Barnier, che era commissario quando Barroso era presidente. Altro che Ttip, nei posti di comando il libero scambio è già realtà.