Anche il presidente Usa Barack Obama ha celebrato la «giornata storica» e la celerità dell'entrata in vigore dell'accordo.The #ParisAgreement's entry into force is the fastest of any international agreement https://t.co/mSWXpzHhre #ClimateAction is accelerating pic.twitter.com/drJNiHApfv
— UN Climate Action (@UNFCCC) 6 ottobre 2016
This historic step in the fight to #ActOnClimate came faster than anyone predicted. pic.twitter.com/W2rtcNXkI7 — Barack Obama (@BarackObama) 5 ottobre 2016Per celebrare l'entrata in vigore dell'accordo sottoscritto a dicembre scorso nella capitale francese, segnaliamo questo bel video che riprende l'azione di Greenpeace a Parigi.
Pur ricordando che, come fa 350.org, il lavoro vero comincia adesso, per far rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti e implementarli (il governo britannico, ad esempio, ha dato via libera al fracking nel Paese proprio il giorno dopo la ratifica).YES! In less than a month the Paris agreement will come into force. Together we can beat #climatechange. SHARE this video to celebrate. pic.twitter.com/SHe3i9gkHW
— Greenpeace (@Greenpeace) 6 ottobre 2016
Nel processo di ratifica l'Italia non è purtroppo tra i Paesi virtuosi, se è vero che il disegno di legge di ratifica, tardivamente approvato dal Consiglio dei ministri del 4 ottobre, non ha ancora iniziato l’iter alle Camere. Questo significa che il nostro Paese sarà escluso dagli appuntamenti internazionali in cui si decidono le questioni inerenti la procedura e l’attuazione del trattato. Infine, sarà bene ricordare che a novembre negli Stati Uniti si vota e che Donald Trump non crede al riscaldamento globale causato dall'uomo come una buona parte del suo elettorato. Qui sotto, l'immagine tratta da un rapporto del Pew Research Center ci indica come l'elettorato Usa sia diviso: i repubblicani conservatori credono che il surriscaldamento globale sia causa delle attività umane solo nel 15% dei casi. Un argomento in più, se ce ne fosse bisogno, per augurarsi che Trump non vinca.The #ParisAgreement has entered into force. "Now the real work begins” @mayboeve https://t.co/vvTF5mMxGM #keepitintheground pic.twitter.com/dgnM5kRRGF
— 350 dot org (@350) 5 ottobre 2016
L’accordo di Parigi sul clima è a un punto di svolta: dopo che l’Unione Europea, il Canada, il Nepal e l’India lo hanno ratificato è pronto per essere entrare in vigore il 4 novembre. Le ultime ratifiche implicano che 73 Paesi pari a quasi il 57% delle emissioni di gas serra a livello mondiale si sono impegnati nel processo (la soglia minima per l’entrata in vigore era di 55 Paesi che rappresentassero il 55% delle emissioni di gas serra).
Come recita questo tweet del UN Climate Change Action, si tratta del trattato internazionale ratificato più velocemente che mai.
The #ParisAgreement‘s entry into force is the fastest of any international agreement https://t.co/mSWXpzHhre #ClimateAction is accelerating pic.twitter.com/drJNiHApfv
— UN Climate Action (@UNFCCC) 6 ottobre 2016
Anche il presidente Usa Barack Obama ha celebrato la «giornata storica» e la celerità dell’entrata in vigore dell’accordo.
This historic step in the fight to #ActOnClimate came faster than anyone predicted. pic.twitter.com/W2rtcNXkI7
— Barack Obama (@BarackObama) 5 ottobre 2016
Per celebrare l’entrata in vigore dell’accordo sottoscritto a dicembre scorso nella capitale francese, segnaliamo questo bel video che riprende l’azione di Greenpeace a Parigi.
YES! In less than a month the Paris agreement will come into force. Together we can beat #climatechange. SHARE this video to celebrate. pic.twitter.com/SHe3i9gkHW
— Greenpeace (@Greenpeace) 6 ottobre 2016
Pur ricordando che, come fa 350.org, il lavoro vero comincia adesso, per far rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti e implementarli (il governo britannico, ad esempio, ha dato via libera al fracking nel Paese proprio il giorno dopo la ratifica).
The #ParisAgreement has entered into force. "Now the real work begins” @mayboeve https://t.co/vvTF5mMxGM #keepitintheground pic.twitter.com/dgnM5kRRGF
— 350 dot org (@350) 5 ottobre 2016
Nel processo di ratifica l’Italia non è purtroppo tra i Paesi virtuosi, se è vero che il disegno di legge di ratifica, tardivamente approvato dal Consiglio dei ministri del 4 ottobre, non ha ancora iniziato l’iter alle Camere. Questo significa che il nostro Paese sarà escluso dagli appuntamenti internazionali in cui si decidono le questioni inerenti la procedura e l’attuazione del trattato.
Infine, sarà bene ricordare che a novembre negli Stati Uniti si vota e che Donald Trump non crede al riscaldamento globale causato dall’uomo come una buona parte del suo elettorato. Qui sotto, l’immagine tratta da un rapporto del Pew Research Center ci indica come l’elettorato Usa sia diviso: i repubblicani conservatori credono che il surriscaldamento globale sia causa delle attività umane solo nel 15% dei casi. Un argomento in più, se ce ne fosse bisogno, per augurarsi che Trump non vinca.