«Ho preso la pillola con la Coca Cola, ci sono controindicazioni?». «Ho masticato la pillola, si è sciolta in bocca, funziona lo stesso?». Fra le domande che giovani e giovanissimi hanno rivolto ai ginecologi e raccolte dall’Associazione nazionale medici della contraccezione in un e-book ci sono molte domande di questo tipo, insieme a tante altre che non ti aspetteresti da minorenni e non, scafatissimi e tecnologici. Del tipo: «Ho fatto petting spinto con il mio ragazzo, senza penetrazione, rischio di rimanere incinta?». Ma anche: «Il mio ragazzo ha infilato le dita, ho perso la verginità?». E ancora: «Ho iniziato a prendere la pillola sabato scorso, primo giorno del ciclo, e ho avuto il primo rapporto ieri (venerdì), la ginecologa mi disse di stare tranquilla che sarei stata coperta da subito. E anche a Natale ho assunto regolarmente la pillola, ma oggi ho avuto qualche perdita, mi devo preoccupare?». Risposta del medico: «Se ha assunto sempre regolarmente la pillola, non vi è ragione di avere delle preoccupazioni, nemmeno il giorno di Natale»… Oppure: «Dopo un tentato rapporto non riuscito c’è stata una piccola perdita di sangue. In seguito ad una visita mi è stato detto che si era lacerato in parte l’imene, ma mi è stata fatta una visita da vergine. Significa che lo sono ancora?».
Questi sono solo alcuni esempi delle molte domande e risposte contenute nell’indagine presentata dal professor Emilio Arisi, presidente della Società medica italiana per la contraccezione (SMIC), che ha preso in esame ducento mail inviate al sito sito mettiche.it coordinato da Maria Luisa Barbarulo, la quale ha preso parte all’esame del campione. Il monitoraggio è cominciato dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale l’8 maggio 2015 della delibera dell’Aifa che permette di acquistare EllaOne, la cosiddetta pillola del giorno dopo, senza ricetta, almeno per le maggiorenni. «Una rivoluzione copernicana che dà alle donne la piena possibilità di scegliere, responsabilizzandole di fronte alla contraccezione d’emergenza», sottolinea il professor Arisi . E che, al tempo stesso, costringe quei farmacisti che in passato avevano fatto resistenza, a cambiare atteggiamento.
Ma a giudicare dal tenore delle domande rivolte ai ginecologi della Società di contraccezione c’è ancora molto da fare per diffondere una corretta informazione su come evitare una gravidanza indesiderata, come evitare malattie a trasmissione sessuale e sulla varietà di possibilità che oggi offre la contraccezione ormonale. In Italia oggi poco più del 16 per cento delle donne in età fertile sceglie la pillola, mentre quasi il 25 per cento utilizza sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata. Secondo una ricerca svolta dalla Società italiana di ostetricia e ginecologia (SIGO) il 17,5 per cento ricorre al coito interrotto, il 4,2 per cento si affida ai fallibilissimi metodi naturali. Soprattutto nel Sud Italia, dove la diffusione della pillola è particolarmente bassa e da dove proviene – secondo dati Istat – il maggior numero di ragazze under 19 anni che hanno partorito nel 2014.
Ora certamente non aiuta la scelta italiana di declassare le nuove pillole anticoncezionali che si trovavano in fascia A – e quindi a carico del Servizio Sanitario nazionale – alla fascia C e quindi a carico del cittadino. Un provvedimento giù in vigore dal 27 luglio quando è apparso sulla Gazzetta Ufficiale. La notizia è rimbalzata in rete, raccogliendo molti commenti indignati, quando il ministero della Salute ha lanciato il fertility day, con campagne pubblicitarie decisamente offensive per le donne.
E se il ministero della Salute non svolge nessun compito di informazione, ma anzi lancia campegne degne di uno Stato etico, tanto più importante è dunque il lavoro di informazione che fanno i medici specializzati, anche attraverso la pubblicazione di questa utilissimo E-book informativo (scaricabile gratis su Left) oppure da qui direttamente dal sito di Mettiche In modo chiaro e semplice spiega come funziona la contraccezione, permettendo a ciascuna di scegliere quella più adatta alla propria situazione – fra pillola contraccettiva, anello, cerotto, impianto sottocutaneo ecc-, e sgombrando il campo da leggende metropolitane e false credenze. Per esempio? Che la pillola generi stanchezza, che contenga glutine e per questo crei problemi a chi soffre di celiachia ecc. Compresa l’idea che chi assume la pillola debba interromperla almeno per un mese all’anno.