Da un viaggio in camper lungo lo Stivale è nata la mappa dell’Italia che cambia, con le sue pratiche sostenibili. Ora una campagna invita a mobilitarsi. Si parte da efficienza e rinnovabili

Sono anni che giro l’Italia, anni in cui vado alla ricerca di esperienze di cambiamento positivo nella società. Prendo, parto, intervisto, riprendo, monto, scrivo al mio pc, pubblico sul nostro giornale web. Tutte attività che richiedono una grande energia fisica e anche una grande energia… meccanica. Per fare il mio lavoro, infatti, mi muovo in camper, treno, auto (che consumano energia). Uso telecamere, computer, tablet, telefoni (che richiedono energia).
Quando vivi in camper – io l’ho fatto quasi un anno mentre indagavo sull’Italia che Cambia – ti rendi conto che quasi nulla di ciò che avevi in casa ti manca davvero. Quasi. Una cosa ti manca però: l’energia. In camper devi sempre stare attento a non consumarne troppa, altrimenti resti senza batterie di servizio e quindi senza acqua per cucinare, frigo per raffrescare ed energia per caricare i tuoi strumenti tecnologici indispensabili. Può sembrare che mi stia dilungando su un concetto banale, eppure – come spesso accade – sono proprio le cose più banali quelle che sfuggono al nostro controllo. Senza energia questo mondo si ferma. Ma continuando a consumare energia come facciamo oggi questo mondo muore (e non starò qui ad elencare gli effetti quasi irreversibili del cambiamento climatico, dell’inquinamento e delle guerre dovute alla ricerca di petrolio e altre fonti fossili).

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