Alle 8,56 la terra ha tremato ancora: magnitudo 4,7 con epicentro tra Marche e Umbria. Lo sciame sismico prosegue dopo la scossa da 6.5 gradi di domenica mattina, mentre ci si adopera per monitorare i danni e portare sollievo ai tanti sfollati: le stime parlano di 25mila nelle Marche (circa 21mila nella provincia di Macerata), più di 5.000 in Umbria, 3.000 in Abruzzo e almeno 800 nel Lazio. Proseguono i trasferimenti verso gli alberghi della costa e a Norcia si stanno allestendo tensostrutture per ospitare le persone che ieri hanno rifiutato di trasferirsi. Dopo l'ultima scossa, il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha fatto sapere che ormai il suo paese «sembra raso la suolo» e ha chiesto con urgenza strutture per ospitare gli animali e un container per il Municipio, ora ospitato «in tenda a 2 gradi sotto zero». Stessa situazione a Ussita, centro già duramente colpito il 30 ottobre dove oggi si sono verificati nuovi crolli. Modello Irpinia, ha ivece stabilito il consiglio dei ministri di ieri, per la fase di emergenza: entro Natale arrivaranno container «per evitare i 6 o 7 mesi da trascorrere altrove» ed entro primavera moduli abitativi prefabbricati, ha annunciato il presidente del Consiglio Renzi, che ha anche ampliato i poteri del capo della Protezione civile e rafforzato la presenza delle forze dell'ordine nelle aree colpite dal terremoto. Facendo un punto con la stampa, ieri, Matteo Renzi, che non ha risparmiato frecciate all'Europa («Quello che serve per il terremoto lo mettiamo, punto») e ha detto che «siamo in presenza di un evento realmente straordinario», ponendo l'accento sul fatto che la scossa più forte è stata proprio quella dell'Irpinia del 23 novembre 1980. Renzi ha annunciato ulteriori di risorse in termini di personale per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini che lasciano le case. «Accanto a questo - ha aggiunto - più personale per affrontare il carico burocratico» delle verifiche tecniche di agibilità di fabbriche, case e scuole. Il premier ha annunciato l'approvazione di un nuovo decreto legge per dare poteri di accelerazione e semplificazione - nel massimo coinvolgimento dell'Anac e di tutte le strutture - per accelerare i tempi di intervento e consentire lo svolgimento di quattro fasi: l'immediata emergenza delle prime settimane per chi può lasciare il territorio, la seconda fase è quella del container per ridurre lo stress di chi si allontana dal proprio territorio, la terza è quella delle casette di legno che dovrebbero arrivare entro la primavera-estate. «La quarta fase è la ricostruzione vera e propria» ha detto Renzi, garantendo che «ricostruiremo tutto, non solo le case» e annunciando l'assunzione di tecnici a tempo determinato per accompagnare gli interventi previsti.

Alle 8,56 la terra ha tremato ancora: magnitudo 4,7 con epicentro tra Marche e Umbria. Lo sciame sismico prosegue dopo la scossa da 6.5 gradi di domenica mattina, mentre ci si adopera per monitorare i danni e portare sollievo ai tanti sfollati: le stime parlano di 25mila nelle Marche (circa 21mila nella provincia di Macerata), più di 5.000 in Umbria, 3.000 in Abruzzo e almeno 800 nel Lazio.

Proseguono i trasferimenti verso gli alberghi della costa e a Norcia si stanno allestendo tensostrutture per ospitare le persone che ieri hanno rifiutato di trasferirsi.
Dopo l’ultima scossa, il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha fatto sapere che ormai il suo paese «sembra raso la suolo» e ha chiesto con urgenza strutture per ospitare gli animali e un container per il Municipio, ora ospitato «in tenda a 2 gradi sotto zero». Stessa situazione a Ussita, centro già duramente colpito il 30 ottobre dove oggi si sono verificati nuovi crolli.

Modello Irpinia, ha ivece stabilito il consiglio dei ministri di ieri, per la fase di emergenza: entro Natale arrivaranno container «per evitare i 6 o 7 mesi da trascorrere altrove» ed entro primavera moduli abitativi prefabbricati, ha annunciato il presidente del Consiglio Renzi, che ha anche ampliato i poteri del capo della Protezione civile e rafforzato la presenza delle forze dell’ordine nelle aree colpite dal terremoto.

Facendo un punto con la stampa, ieri, Matteo Renzi, che non ha risparmiato frecciate all’Europa («Quello che serve per il terremoto lo mettiamo, punto») e ha detto che «siamo in presenza di un evento realmente straordinario», ponendo l’accento sul fatto che la scossa più forte è stata proprio quella dell’Irpinia del 23 novembre 1980. Renzi ha annunciato ulteriori di risorse in termini di personale per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini che lasciano le case. «Accanto a questo – ha aggiunto – più personale per affrontare il carico burocratico» delle verifiche tecniche di agibilità di fabbriche, case e scuole.

Il premier ha annunciato l’approvazione di un nuovo decreto legge per dare poteri di accelerazione e semplificazione – nel massimo coinvolgimento dell’Anac e di tutte le strutture – per accelerare i tempi di intervento e consentire lo svolgimento di quattro fasi: l’immediata emergenza delle prime settimane per chi può lasciare il territorio, la seconda fase è quella del container per ridurre lo stress di chi si allontana dal proprio territorio, la terza è quella delle casette di legno che dovrebbero arrivare entro la primavera-estate. «La quarta fase è la ricostruzione vera e propria» ha detto Renzi, garantendo che «ricostruiremo tutto, non solo le case» e annunciando l’assunzione di tecnici a tempo determinato per accompagnare gli interventi previsti.