Secondo il settimanale tedesco Die Zeit, 16 ex-Commissari europei percepiscono un’indennità di diverse migliaia di euro al mese nonostante ricoprano, attualmente, altre posizioni lavorative.
Die Zeit fa riferimento a una lista di nomi che sarebbe riuscita a ottenere dalle stesse istituzioni europee soltanto dopo settimane di ostruzione.
Tra i nomi rivelati da Die Zeit figurano Connie Hedegaard, ex-Commissario all’ambiente, Dacian Cioloș – oggi Primo ministro della Romania, ma al tempo Commissario alle politiche agricole – e Janusz Lewandoski, ex-Commissario al bilancio, oggigiorno parlamentare europeo. Inoltre, a quanto riporta Die Zeit, tra i nomi sarebbe indicato anche Ferdinando Nelli Feroci, attualmente Presidente dell’Istituto Affari Internazionali (IAI). Feroci aveva temporaneamente sostituito Antonio Tajani tra il giugno e il novembre del 2014, prima che la Commissione Barroso lasciasse il posto a quella di Jean Claude Juncker.
Secondo Die Zeit, si parla di indennità minime pari a 99 mila euro l’anno. Come è possibile?
L’istituzione dell’indennità risale al 1967 e prevede che i Commissari in uscita possano richiedere, per un massimo di tre anni, fino al 65 per cento dello stipendio percepito durante la propria permanenza nelle istituzioni.
L’indennità ha lo scopo di evitare conflitti di interesse dovuti al potenziale impiego degli ex-Commissari in settori sensibili.
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