Angela Merkel si candiderà per il quarto mandato. Alla guida della Germania dal 2005, la cancelliera si prenota per le elezioni tedesche, in calendario a settembre 2017.
Ad annunciarlo in un'intervista alla Cnn, il vice presidente federale della Cdu, Norbert Roettgen. Partito, l'Unione cattolica democratica, di cui Merkel è presidente dal 2000. Subito redarguito dalla sua presidente però, che dopo la diffusione dell’intervista, ha fatto sapere tramite il suo portavoce Steffen Seibert che la decisione verrà presa solo al momento opportuno, ovvero durante il congresso del 6-7 dicembre della Cdu a Essen, nel quale verranno rinnovati i vertici del partito.
"Capo di governo con l'incarico più lungo in Europa", come scrive il Nyt, in questi 11 anni attorno a lei il mondo è cambiato, l'Unione europea scricchiola e stanno tornando alla ribalta populismi e capi popolo (ne parliamo sul prossimo numero di Left). Dopo l'elezione di Trump come presidente degli Stati uniti molti osservatori guardano a lei come unico leader capace di mantenere gli equilibri della democrazia liberale nel Vecchio continente. Che linea terrà, la Kanzler, con un personaggio come Donald Trump? Quali saranno le scelte in politica estera del primo e le risposte della seconda? Che fine farà l'Alleanza transatlantica? Questioni che almeno in parte la Cancelliera affronterà con Barack Obama, che stasera atterrerà a Berlino per la sua ultima visita da presidente Usa. I due si incontreranno domani, mentre al summit di venerdì è prevista anche la presenza di Matteo Renzi, François Hollande, Theresa May e Mariano Rajoy.
Prima di salire sull'Air Force One, come riporta der Spiegel, Obama ha dichiarato: «Merkel è stata il mio più stretto alleato». "Un'amichevole bugia", sempre stando al giornale tedesco, ma anche un messaggio molto chiaro al premier tedesco e a un'Europa intimorita dalla virata populista. Oltre che una specie di "passaggio del testimone". Puntare sulla leader di centrodestra più forte su piazza - e anche l'ultima rimasta in sella di un'intera generazione politica - potrebbe essere, dal punti di vista degli Usa, un modo per arginare derive di destra anche nel cuore dell'Europa. La voglia di continuità e stabilità, insomma, potrebbe essere l'arma con cui disinnescare il populismo dell'Afd (Alternative für Deutschland, Alternativa per la Germania), anche se ci sarebbe da capire quale prezzo pagherebbero i cittadini degli altri Paesi europei.
[caption id="attachment_89717" align="aligncenter" width="300"] Angela Merkel durante una conferenza stampa a Berlino, 14 November 2016. EPA/RAINER JENSEN[/caption]
Scienziata per formazione, statista per capacità, e secondo Forbes la donna più potente al mondo per quasi 10 anni consecutivi, Merkel è stata non a caso accostata a Margaret Thatcher. Come lei, ha presieduto il G8. Nel 2007 è stata anche presidente del Consiglio europeo, giocando un ruolo fondamentale nei negoziati per il Trattato di Lisbona e nella Dichiarazione di Berlino.
“Capo di governo con l’incarico più lungo in Europa”, come scrive il Nyt, in questi 11 anni attorno a lei il mondo è cambiato, l’Unione europea scricchiola e stanno tornando alla ribalta populismi e capi popolo (ne parliamo sul prossimo numero di Left). Dopo l’elezione di Trump come presidente degli Stati uniti molti osservatori guardano a lei come unico leader capace di mantenere gli equilibri della democrazia liberale nel Vecchio continente. Che linea terrà, la Kanzler, con un personaggio come Donald Trump? Quali saranno le scelte in politica estera del primo e le risposte della seconda? Che fine farà l’Alleanza transatlantica? Questioni che almeno in parte la Cancelliera affronterà con Barack Obama, che stasera atterrerà a Berlino per la sua ultima visita da presidente Usa. I due si incontreranno domani, mentre al summit di venerdì è prevista anche la presenza di Matteo Renzi, François Hollande, Theresa May e Mariano Rajoy.
Prima di salire sull’Air Force One, come riporta der Spiegel, Obama ha dichiarato: «Merkel è stata il mio più stretto alleato». “Un’amichevole bugia”, sempre stando al giornale tedesco, ma anche un messaggio molto chiaro al premier tedesco e a un’Europa intimorita dalla virata populista. Oltre che una specie di “passaggio del testimone”. Puntare sulla leader di centrodestra più forte su piazza – e anche l’ultima rimasta in sella di un’intera generazione politica – potrebbe essere, dal punti di vista degli Usa, un modo per arginare derive di destra anche nel cuore dell’Europa. La voglia di continuità e stabilità, insomma, potrebbe essere l’arma con cui disinnescare il populismo dell’Afd (Alternative für Deutschland, Alternativa per la Germania), anche se ci sarebbe da capire quale prezzo pagherebbero i cittadini degli altri Paesi europei.
Scienziata per formazione, statista per capacità, e secondo Forbes la donna più potente al mondo per quasi 10 anni consecutivi, Merkel è stata non a caso accostata a Margaret Thatcher. Come lei, ha presieduto il G8. Nel 2007 è stata anche presidente del Consiglio europeo, giocando un ruolo fondamentale nei negoziati per il Trattato di Lisbona e nella Dichiarazione di Berlino.