Ora c’è l’ufficialità: la Capitale tedesca sarà a guida R2G. Due mesi dopo le elezioni amministrative di Berlino, il Partito socialdemocratico (Spd), Die Linke e i Verdi hanno trovato un accordo di governo.
Il sindaco della città e governatore dell’area metropolitana, Michael Müller, ha commentato la nascita del governo a tre come l’alba di una «coalizione per il rilancio». Müller ha anche affermato che se c’è un punto comune tra gli alleati, è sicuramente il consenso per ricominciare a «investire nella Capitale».
E sono proprio gli investimenti in infrastrutture il nocciolo dell’accordo di governo. La riqualificazione di strade e scuole sono in primo piano nell’agenda politica. Tecnicamente il Partito socialdemocratico avrà 4 assessori, mentre Die Linke e i Verdi, tre ciascuno.
Uno dei temi cruciali del dibattito pubblico berlinese riguarda l’insufficienza di unità abitative. Tutto indica che l’Spd passerà di mano la gestione dell’edilizia residenziale. Potrebbe essere proprio Die Linke a diventare politicamente responsabile per la costruzione annuale di 6000 nuove unità abitative nella regione metropolitana. I Verdi ottengono invece l’assessorato allo sviluppo urbano, posto chiave per rilanciare e ridefinire le arterie del traffico della Capitale.
Un’altra novità importante dell’accordo di governo è che verrà di nuovo istituito un assessorato alla Cultura. Dovrebbe essere ancora Die Linke ad avere il candidato migliore, Klaus Lederer. Ramona Pop, dei Verdi, dovrebbe invece ottenere l’assessorato all’Economia, mentre le Finanze saranno di competenza della Spd.
Ieri, proprio Lederer ha commentato il futuro esecutivo della Capitale come un «governo riformista progressista».
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