Il successo della Women’s march a Washington (oltre 500mila persone secondo la polizia) e nel mondo (circa 2 milioni di persone) sembra raccontarci che, a discapito di quello che l’elezione di Trump poteva far pensare, il femminismo e il progressismo non sono morti. Anzi, non hanno proprio nessuna intenzione di farsi ammazzare e ridurre al silenzio a giudicare dalle foto della manifestazione. Ecco una selezione della marcia a Washington, ma anche delle manifestazioni parallele che si sono svolte nelle maggiori città del mondo.
Straordinario riflettere su come alla marcia abbiano partecipato ben tre generazioni di donne, come mostrano le varie foto qui sotto e si racconta in questo video del New York Times
«C’era gioia nel raduno di Washington, perché molti erano grati gli uni agli altri per aver partecipato e essere così numerosi. E quelli che avevano trascorso un 20 gennaio nero, il 21 gennaio hanno sperimentato un senso di sollievo: di fronte ai problemi politici che si prospettano all’orizzonte (con la presidenza Trump), ci si può alleare e trovare amici pronti ad agire insieme» scrive E.J. Dionne Jr sul Whashington post in un articolo intitolato “Perché milioni di persone si sono riunite per dire 'no' a Trump”

Chi ha marciato il 21 gennaio ha sperimentato un senso di sollievo: di fronte ai problemi politici che si prospettano all’orizzonte con la presidenza Trump, ci si può alleare e agire insieme

Gli slogan della marcia

Io marcio perché

In un video le voci di chi ha deciso di partecipare e marciare contro Trump.

Il successo della Women’s march a Washington (oltre 500mila persone secondo la polizia) e nel mondo (circa 2 milioni di persone) sembra raccontarci che, a discapito di quello che l’elezione di Trump poteva far pensare, il femminismo e il progressismo non sono morti. Anzi, non hanno proprio nessuna intenzione di farsi ammazzare e ridurre al silenzio a giudicare dalle foto della manifestazione. Ecco una selezione della marcia a Washington, ma anche delle manifestazioni parallele che si sono svolte nelle maggiori città del mondo.

Straordinario riflettere su come alla marcia abbiano partecipato ben tre generazioni di donne, come mostrano le varie foto qui sotto e si racconta in questo video del New York Times

«C’era gioia nel raduno di Washington, perché molti erano grati gli uni agli altri per aver partecipato e essere così numerosi. E quelli che avevano trascorso un 20 gennaio nero, il 21 gennaio hanno sperimentato un senso di sollievo: di fronte ai problemi politici che si prospettano all’orizzonte (con la presidenza Trump), ci si può alleare e trovare amici pronti ad agire insieme» scrive E.J. Dionne Jr sul Whashington post in un articolo intitolato “Perché milioni di persone si sono riunite per dire ‘no’ a Trump”

Chi ha marciato il 21 gennaio ha sperimentato un senso di sollievo: di fronte ai problemi politici che si prospettano all’orizzonte con la presidenza Trump, ci si può alleare e agire insieme

Gli slogan della marcia

Io marcio perché

In un video le voci di chi ha deciso di partecipare e marciare contro Trump.