È morta all’età di 106 anni Brunhilde Pomsel che durante gli anni del nazismo fu la segretaria di Joseph Goebbels, uno dei più importanti gerarchi nazisti, ministro della propaganda e per quasi due giorni Cancelliere del Reich dopo il suicidio di Hitler nel 45 . Brunhilde era una delle pochissime persone ancora in vita ad essere state a stretto contatto con uno dei leader del partito nazista. Sul tema aveva rilasciato un’intervista al The Guardian la scorsa estate nella quale non solo aveva dichiarato di non essersi accorta di quello che stava accadendo, ma anche di non provare sensi di colpa per il compito svolto per il regime: «Davvero, io non facevo nient’altro che battere a macchina nell’ufficio di Goebbles». Brunhilde è anche la protagonista del documentario “A German Life” qui, raccontando la sua vita, racconta anche quella di molti altri tedeschi che semplicemente avevano scelto di non opporsi alla dittatura nazista, accettandone passivamente dogmi e ingiustizie perché in fondo tutto sembrava ormai normale. «Molte persone oggi - racconta con schiettezza Brunhilde nell’ultima intervista rilasciata - dicono che si sarebbero certamente opposti al nazismo. Credo che siano sinceri quando lo dicono, ma credetemi, in verità, molti di loro probabilmente non lo avrebbero fatto se si fossero davvero trovati al nostro posto». Quella che ci ha raccontato Brunhilde Pomsel è un’altra storia, anzi un altro pezzo, altrettanto agghiacciante, di quella vicenda che ha sconvolto il Novecento e che ci stiamo sforzando di non dimenticare. Le parole dell’ex segretaria di Goebbels sottolineano continuamente come l’orrore si fosse mescolato alla vita di tutti i giorni, come le libertà e i diritti fossero stati sottratti alle persone senza che la gente nemmeno se ne accorgesse, e anzi come spesso quelle privazioni fossero invocate e accolte con scroscianti applausi ai comizi del regime. «L’intero Paese - raccontava Brunhilde la scorsa estate al cronista del The Guardian - era come sotto un incantesimo. Posso accettare le accuse di chi mi dice che non mi sono interessata alla politica, ma la verità è che in quegli anni l’idealismo della gioventù rischiava facilmente di farvi spezzare il collo». Avere il coraggio di resistere a quello che stava succedendo, o anche solo accorgersi della direzione che stava prendendo il mondo, in quel momento storico risultava per le persone comuni più difficile di quanto oggi si possa pensare. La storia di Brunhilde Pomsel oggi è più attuale che mai e mostra come alcuni segnali e cambiamenti (bandire qualcuno sulla base dell’etnia o della religione come ha fatto Trump tanto per fare un esempio attuale) abbiano un significato ben definito e indichino una direzione altrettanto chiara, che abbiamo già visto realizzarsi in passato, che potrebbe o meno verificarsi nuovamente. «Molti al nostro posto non sarebbero riusciti a opporsi» raccontava la segretaria del ministro della Propaganda nazista. Resistere starà a noi e sarà difficile.

A German Life - il documentario

A German Life - Teaser from BLACKBOXFILM on Vimeo.

È morta all’età di 106 anni Brunhilde Pomsel che durante gli anni del nazismo fu la segretaria di Joseph Goebbels, uno dei più importanti gerarchi nazisti, ministro della propaganda e per quasi due giorni Cancelliere del Reich dopo il suicidio di Hitler nel 45 . Brunhilde era una delle pochissime persone ancora in vita ad essere state a stretto contatto con uno dei leader del partito nazista. Sul tema aveva rilasciato un’intervista al The Guardian la scorsa estate nella quale non solo aveva dichiarato di non essersi accorta di quello che stava accadendo, ma anche di non provare sensi di colpa per il compito svolto per il regime: «Davvero, io non facevo nient’altro che battere a macchina nell’ufficio di Goebbles». Brunhilde è anche la protagonista del documentario “A German Life” qui, raccontando la sua vita, racconta anche quella di molti altri tedeschi che semplicemente avevano scelto di non opporsi alla dittatura nazista, accettandone passivamente dogmi e ingiustizie perché in fondo tutto sembrava ormai normale. «Molte persone oggi – racconta con schiettezza Brunhilde nell’ultima intervista rilasciata – dicono che si sarebbero certamente opposti al nazismo. Credo che siano sinceri quando lo dicono, ma credetemi, in verità, molti di loro probabilmente non lo avrebbero fatto se si fossero davvero trovati al nostro posto». Quella che ci ha raccontato Brunhilde Pomsel è un’altra storia, anzi un altro pezzo, altrettanto agghiacciante, di quella vicenda che ha sconvolto il Novecento e che ci stiamo sforzando di non dimenticare. Le parole dell’ex segretaria di Goebbels sottolineano continuamente come l’orrore si fosse mescolato alla vita di tutti i giorni, come le libertà e i diritti fossero stati sottratti alle persone senza che la gente nemmeno se ne accorgesse, e anzi come spesso quelle privazioni fossero invocate e accolte con scroscianti applausi ai comizi del regime. «L’intero Paese – raccontava Brunhilde la scorsa estate al cronista del The Guardian – era come sotto un incantesimo. Posso accettare le accuse di chi mi dice che non mi sono interessata alla politica, ma la verità è che in quegli anni l’idealismo della gioventù rischiava facilmente di farvi spezzare il collo». Avere il coraggio di resistere a quello che stava succedendo, o anche solo accorgersi della direzione che stava prendendo il mondo, in quel momento storico risultava per le persone comuni più difficile di quanto oggi si possa pensare. La storia di Brunhilde Pomsel oggi è più attuale che mai e mostra come alcuni segnali e cambiamenti (bandire qualcuno sulla base dell’etnia o della religione come ha fatto Trump tanto per fare un esempio attuale) abbiano un significato ben definito e indichino una direzione altrettanto chiara, che abbiamo già visto realizzarsi in passato, che potrebbe o meno verificarsi nuovamente. «Molti al nostro posto non sarebbero riusciti a opporsi» raccontava la segretaria del ministro della Propaganda nazista. Resistere starà a noi e sarà difficile.

A German Life – il documentario

A German Life – Teaser from BLACKBOXFILM on Vimeo.