La Conferenza episcopale italiana nelle sue linee guida anti pedofilia non ha inserito l'obbligo di denunciare i pedofili alla magistratura. Il video appello delle vittime

Papa Francesco faccia seguire i fatti alle parole e crei le condizioni affinché i preti pedofili vengano incriminati e processati. La richiesta giunge direttamente dalle vittime dell’Istituto per sordomuti Provolo di Verona, che insieme ad altre vittime italiane denunciano in un video l’atteggiamento contraddittorio del papa in merito agli abusi da parte del clero italiano. La Conferenza episcopale italiana, infatti, nelle sue linee guida anti pedofilia non ha inserito l’obbligo di denunciare i pedofili alla magistratura e in 15 anni su oltre 150 sacerdoti inquisiti nemmeno uno è stato segnalato dai suoi superiori. Perché – chiedono le vittime – il papa non obbliga i vescovi italiani a denunciare?

https://www.youtube.com/watch?v=ngq37tgMRuk

«Papa Francesco, siamo qui, ancora una volta. Ora basta!» avvertono le vittime esprimendo il loro sdegno nel vedere gli stessi sacerdoti che in passato abusarono di loro, violentare ancora oggi dopo essere stati trasferiti in Argentina, gli unici provvedimenti adottati, denunciano, sono stati gli allontanamenti da Verona dei casi più problematici. La vicenda più recente riguarda don Nicola Corradi, allontanato in tutta fretta anni fa dopo le molteplici denunce degli ex allievi dell’Istituto Provolo di Verona, nascosto nell’omonimo istituto per bambini sordi Inchiesta per pedofilia a Lujan de Cuyo in Argentina e riapparso da alcune settimane in carcere a Corradilla, con l’accusa di aver abusato numerosi minori a lui affidati.

Eppure sono tanti i documenti e le testimonianze raccolti dalla Rete L’Abuso, che ha prodotto il video con la collaborazione dell’associazione Sordi Provolo onlus, e dai libri-inchiesta pubblicati tra il 2010 e il 2014 da Federico Tulli per L’Asino d’oro edizioni. E non sono pochi i preti che malgrado denunce o condanne continuano come a esercitare il ministero sacerdotale. Don Giampiero Bracchi che aveva già patteggiato una condanna a 2 anni nel 2008 e che nel 2014 patteggia una seconda volta. Don Tiziano Miani arrestato nel 2003 e fatto fuggire negli Stati Uniti dove nel 2010 sarà nuovamente accusato e processato. Don Pascal Manca, già denunciato nel 2012, trasferito in un’altra parrocchia e arrestato nel maggio del 2015. Don Calcedonio Di Maggio, condannato ben 3 volte e mai “spretato”.