Angela Merkel sarebbe disposta (il condizionale è d’obbligo) «a tutto pur di concludere la seconda revisione del terzo programma di bailout greco», in modo da garantire il finanziamento del debito ellenico «attraverso il programma di “quantitative easing” (Qe) della Banca centrale europea (Bce)».
Lo scrive stamani Ekathimerini, il quotidiano greco che segue con particolare attenzione le evoluzioni del rapporto fra Atene e i creditori internazionali.
Cosa chiede in cambio Merkel? «Un correttivo su pensioni e tassazione pari al 2 per cento del pil. Secondo alcune fonti anonime citate da Ekathimerini, Merkel avrebbe «già discusso a riguardo con il presidente della Bce, Mario Draghi».
La Cancelliera vorrebbe anche accelerare sulla definizione di misure di alleggerimento del debito nel medio periodo. È proprio quest’ultima una delle condizioni per cui la Bce sarebbe disposta a estendere il programma di Qe comprendendo anche Atene.
E Wolfgang Schäuble? Secondo Ekathimerini, Merkel «sarebbe disposta ad andare oltre» l’opposizione del Ministro delle finanze.
In ogni caso dovrebbe essere il Parlamento greco a fare il primo passo per poi poter usufruire del sostegno della Bce.
Se confermate, le indiscrezioni rivelerebbero un cambio di strategia da parte del Cancelliere tedesco. Un avanzamento sulla questione “alleggerimento del debito” sembrava infatti fuori portata, visti gli scontri tra il Fondo monetario internazionale e le istituzioni europee (in particolare l’Eurogruppo e, al suo interno, la Germania) degli ultimi mesi.
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