Studenti universitari si oppongono al governo Maduro, indossano maschere antigas per resistere ai lacrimogeni lanciati dalla polizia. Dodici i feriti. Venezuela, San Cristobal, confine occidentale con la Colombia, 5 aprile. Cosa non succede in Venezuela è il caso di dire. Violenze continue e uno scenario sempre più allarmante. Lo scontro tra governo e opposizione è sempre più aspro. La manifestazione contro il governo di Nicolas Maduro di mercoledì scorso a Caracas è degenerata in una serie di scontri violenti. Ai manifestanti, e persino al presidente dell’Assemblea Nazionale, è stato impedito di raggiungere la sede del Parlamento. Le forze armate hanno sparato contro il corteo. Obiettivo dell’opposizione era accompagnare il presidente del Parlamento, Julio Borges, e altri leader dell’opposizione fino alla sede dell’Assemblea per aprire un procedimento contro i giudici della Corte suprema che pochi giorni prima avevano esautorato il Parlamento delle proprie funzioni e consegnato tutto il potere nelle mani di Maduro e del Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj). Ovviamente la partita in gioco supera i confini nazionali: il governo vorrebbe stringere accordi energetici con Rosneft, il colosso dell’energia russo. Mentre l’opposizione guarda a Washington, che ovviamente non gradisce alcun accordo con Mosca.
Che cosa non succede in Venezuela
Studenti universitari si oppongono al governo Maduro, indossano maschere antigas per resistere ai lacrimogeni lanciati dalla polizia. Dodici i feriti. Venezuela, San Cristobal, confine occidentale con la Colombia, 5 aprile. Cosa non succede in Venezuela è il caso di dire. Violenze continue e uno scenario sempre più allarmante. Lo scontro tra governo e opposizione è sempre più aspro. La manifestazione contro il governo di Nicolas Maduro di mercoledì scorso a Caracas è degenerata in una serie di scontri violenti. Ai manifestanti, e persino al presidente dell'Assemblea Nazionale, è stato impedito di raggiungere la sede del Parlamento. Le forze armate hanno sparato contro il corteo. Obiettivo dell'opposizione era accompagnare il presidente del Parlamento, Julio Borges, e altri leader dell'opposizione fino alla sede dell'Assemblea per aprire un procedimento contro i giudici della Corte suprema che pochi giorni prima avevano esautorato il Parlamento delle proprie funzioni e consegnato tutto il potere nelle mani di Maduro e del Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj). Ovviamente la partita in gioco supera i confini nazionali: il governo vorrebbe stringere accordi energetici con Rosneft, il colosso dell'energia russo. Mentre l'opposizione guarda a Washington, che ovviamente non gradisce alcun accordo con Mosca.