«Non esiste nessuna campagna del MoVimento 5 Stelle contro i vaccini, né una piattaforma anti vaccini, né sono mai stati ripetuti falsi legami tra vaccinazioni e autismo». Mai toppa fu peggiore del buco. La smentita di ieri di Grillo delle accuse comparse sulle colonne del New York Times ha generato un boomerang: su social e giornali, continuano a uscire link e citazioni di esponenti del Movimento 5 stelle che mettono in relazione i vaccini con le conseguenze più allarmanti. Ed essendo i pentastellati notoriamente prolifici nel diffondere le loro opinioni, gli è tornato indietro un vero e proprio bombardamento. Dalle parole di Paola Taverna («C'è una sentenza che sostiene che il vaccino può causare l'autismo») e al «vaccinare meno è vaccinare meglio» degli europarlamentari (2015) fino ai video degli spettacoli di Beppe Grillo di oltre 20 anni fa e ai post sul blog, allora gestito dal defunto Gianroberto Casaleggio senior (datato 8 aprile 2007):
Stamattina, in una lettera pubblicata sul Fatto Quotidiano, Grillo tenta di smarcarsi dalla polemica, spostando l'attenzione sull'accanimento nei suoi confronti. «mi ostinavo con questa storia del l ’automobile a idrogeno quando c’è già la bomba all’idrogeno! Questo potrebbe mettermi in pole position con il leader della Corea del Nord: è più attuale», provoca. E prosegue: «Servitevi pure, nei miei testi c’è di tutto, altro che morbillo. Sono anche un voltagabbana: troverete video in cui fracasso dei computer! Da bravo populista, mi troverete a spingere per il reddito di cittadinanza e l’acqua pubblica: probabilmente voglio utilizzare l’acqua per diffondere qualche pestilenza». Vero. Ma soprattutto c'è - perché spiace per il leader ma questo è l'argomento - anche l'accusa alle case farmaceutiche complici di voler vendere vaccini di cui non avremmo bisogno. Su Left.it abbiamo ricordato come proprio il capo-comico Beppe Grillo denunciava in un suo spettacolo i "violatori" del vergine sistema immunitario infantile. Era il 2007 e proprio nello stesso periodo (a settembre), Grillo aveva entusiasmato le masse a Bologna, in una Piazza Maggiore straripante, nel primo V-day di quella che sarebbe stata la storia del Movimento 5 Stelle. Una vera e propria campagna di adesioni. Oggi, sono in Parlamento e come è legittimo, seguono le linee e le credenze del Movimento con il quale sono eletti. E del quale si fanno "portavoce", attraverso proposte di legge che disegnano una (più o meno, diciamo) precisa idea di Stato. È così che depositata alla Camera, ferma in commissione Affari Sociali dal 2014, c'è una proposta di legge atta ad autorizzare il rifiuto delle vaccinazioni obbligatorie. Cosa dice la legge Il testo, va detto, si riferisce esclusivamente al «personale civile e militare, al quale per ragioni di servizio è richiesto di sottoporsi a vaccinazione». Ma la premessa scientifica è chiara:
Recenti studi hanno però messo in luce collegamenti tra le vaccinazioni e alcune malattie specifiche quali la leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie.
Composta di "ben" 3 articoli, il testo vorrebbe lasciare alla libera iniziativa il sottoporsi a immunizzazioni. Per questo all'articolo 1 stabilisce che la persona sia «preventivamente informata anche con motivazione scritta: a) sulla composizione del vaccino somministrato e sulle malattie rispetto alle quali dovrebbe immunizzare; b) sugli eventuali effetti collaterali e controindicazioni di ogni vaccino somministrato». Ora, avete mai letto i bugiardini delle medicine? Siamo tutti preventivamente informati sui rischi dalle case farmaceutiche: questo evita che le prendiamo in caso di malattie o infezioni? E se si, siamo sicuri sia un progresso? Secondo: chi di noi saprebbe discernere, una volta elencati le caratteristiche di principi attivi ed elementi farmacologici che compongono il farmaco (senza consultare un medico e dunque rimettendosi nuovamente a parere di uno scienziato)? Il punto cardine della legge è costituito dal «il diritto al diniego» dell'uso dei vaccini, sancito al secondo comma del primo articolo. In base al quale, si legge, la persona si assume le responsabilità «in caso di contrazione di malattie al cui contrasto il vaccino è finalizzato». Peccato che questa precisazione, anziché essere - come vorrebbe - un'assunzione di responsabilità, è l'attestazione dell'esatto opposto: la non considerazione dell'effetto che il contagio può avere sulla salute della collettività. È esattamente questo il motivo per cui il ministero della Salute obbliga alla vaccinazione i militari in trasferta facendola rientrare frai compiti di "difesa della Patria". Ed è sempre per la tutela della salute di tutti i cittadini che si punta a debellare le malattie epidemiche proprio con l'immunizzazione. Come del resto sancito dalla Costituzione proprio all'articolo 32, lo stesso che i Cinquestelle citano a fondamento della loro legge: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività». Sempre all'articolo uno, si prevede un risarcimento per malattie contratte a causa dei vaccini. Tralascia però di specificare come dovrebbe essere accertata questa correlazione. Finora la giurisprudenza in materia ha sempre smentito tale correlazione. Soprattutto istituzionalizza e certifica la possibilità di correlazione fra vaccini e malattie di ogni tipo - come infatti delineato nell'introduzione. All'articolo due stabilisce test preventivi per verificare l'efficacia del vaccino somministrato. Anche questo lascia un vuoto su come ciò dovrebbe avvenire. Mentre all'articolo tre obbliga il ministero della Salute a relazionare sulle vaccinazioni dei dipendenti della pubblica amministrazione, sullo stato del diniego, e sugli effetti collaterali delle vaccinazioni.        

«Non esiste nessuna campagna del MoVimento 5 Stelle contro i vaccini, né una piattaforma anti vaccini, né sono mai stati ripetuti falsi legami tra vaccinazioni e autismo». Mai toppa fu peggiore del buco. La smentita di ieri di Grillo delle accuse comparse sulle colonne del New York Times ha generato un boomerang: su social e giornali, continuano a uscire link e citazioni di esponenti del Movimento 5 stelle che mettono in relazione i vaccini con le conseguenze più allarmanti. Ed essendo i pentastellati notoriamente prolifici nel diffondere le loro opinioni, gli è tornato indietro un vero e proprio bombardamento. Dalle parole di Paola Taverna («C’è una sentenza che sostiene che il vaccino può causare l’autismo») e al «vaccinare meno è vaccinare meglio» degli europarlamentari (2015) fino ai video degli spettacoli di Beppe Grillo di oltre 20 anni fa e ai post sul blog, allora gestito dal defunto Gianroberto Casaleggio senior (datato 8 aprile 2007):

Stamattina, in una lettera pubblicata sul Fatto Quotidiano, Grillo tenta di smarcarsi dalla polemica, spostando l’attenzione sull’accanimento nei suoi confronti. «mi ostinavo con questa storia del l ’automobile a idrogeno quando c’è già la bomba all’idrogeno! Questo potrebbe mettermi in pole position con il leader della Corea del Nord: è più attuale», provoca. E prosegue: «Servitevi pure, nei miei testi c’è di tutto, altro che morbillo. Sono anche un voltagabbana: troverete video in cui fracasso dei computer! Da bravo populista, mi troverete a spingere per il reddito di cittadinanza e l’acqua pubblica: probabilmente voglio utilizzare l’acqua per diffondere qualche pestilenza».

Vero. Ma soprattutto c’è – perché spiace per il leader ma questo è l’argomento – anche l’accusa alle case farmaceutiche complici di voler vendere vaccini di cui non avremmo bisogno. Su Left.it abbiamo ricordato come proprio il capo-comico Beppe Grillo denunciava in un suo spettacolo i “violatori” del vergine sistema immunitario infantile. Era il 2007 e proprio nello stesso periodo (a settembre), Grillo aveva entusiasmato le masse a Bologna, in una Piazza Maggiore straripante, nel primo V-day di quella che sarebbe stata la storia del Movimento 5 Stelle. Una vera e propria campagna di adesioni.

Oggi, sono in Parlamento e come è legittimo, seguono le linee e le credenze del Movimento con il quale sono eletti. E del quale si fanno “portavoce”, attraverso proposte di legge che disegnano una (più o meno, diciamo) precisa idea di Stato. È così che depositata alla Camera, ferma in commissione Affari Sociali dal 2014, c’è una proposta di legge atta ad autorizzare il rifiuto delle vaccinazioni obbligatorie.

Cosa dice la legge

Il testo, va detto, si riferisce esclusivamente al «personale civile e militare, al quale per ragioni di servizio è richiesto di sottoporsi a vaccinazione». Ma la premessa scientifica è chiara:

Recenti studi hanno però messo in luce collegamenti tra le vaccinazioni e alcune malattie specifiche quali la leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie.

Composta di “ben” 3 articoli, il testo vorrebbe lasciare alla libera iniziativa il sottoporsi a immunizzazioni. Per questo all’articolo 1 stabilisce che la persona sia «preventivamente informata anche con motivazione scritta: a) sulla composizione del vaccino somministrato e sulle malattie rispetto alle quali dovrebbe immunizzare; b) sugli eventuali effetti collaterali e controindicazioni di ogni vaccino somministrato».

Ora, avete mai letto i bugiardini delle medicine? Siamo tutti preventivamente informati sui rischi dalle case farmaceutiche: questo evita che le prendiamo in caso di malattie o infezioni? E se si, siamo sicuri sia un progresso?

Secondo: chi di noi saprebbe discernere, una volta elencati le caratteristiche di principi attivi ed elementi farmacologici che compongono il farmaco (senza consultare un medico e dunque rimettendosi nuovamente a parere di uno scienziato)?

Il punto cardine della legge è costituito dal «il diritto al diniego» dell’uso dei vaccini, sancito al secondo comma del primo articolo. In base al quale, si legge, la persona si assume le responsabilità «in caso di contrazione di malattie al cui contrasto il vaccino è finalizzato». Peccato che questa precisazione, anziché essere – come vorrebbe – un’assunzione di responsabilità, è l’attestazione dell’esatto opposto: la non considerazione dell’effetto che il contagio può avere sulla salute della collettività. È esattamente questo il motivo per cui il ministero della Salute obbliga alla vaccinazione i militari in trasferta facendola rientrare frai compiti di “difesa della Patria”. Ed è sempre per la tutela della salute di tutti i cittadini che si punta a debellare le malattie epidemiche proprio con l’immunizzazione. Come del resto sancito dalla Costituzione proprio all’articolo 32, lo stesso che i Cinquestelle citano a fondamento della loro legge: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività».

Sempre all’articolo uno, si prevede un risarcimento per malattie contratte a causa dei vaccini. Tralascia però di specificare come dovrebbe essere accertata questa correlazione. Finora la giurisprudenza in materia ha sempre smentito tale correlazione. Soprattutto istituzionalizza e certifica la possibilità di correlazione fra vaccini e malattie di ogni tipo – come infatti delineato nell’introduzione.

All’articolo due stabilisce test preventivi per verificare l’efficacia del vaccino somministrato. Anche questo lascia un vuoto su come ciò dovrebbe avvenire. Mentre all’articolo tre obbliga il ministero della Salute a relazionare sulle vaccinazioni dei dipendenti della pubblica amministrazione, sullo stato del diniego, e sugli effetti collaterali delle vaccinazioni.

 

 

 

 

Impicciarsi di come funzionano le cose, è più forte di lei. Sarà per questo - o forse per l'insanabile e irrispettosa irriverenza - che da piccola la chiamavano “bertuccia”. Dal Fatto Quotidiano, passando per Narcomafie, Linkiesta, Lettera43 e l'Espresso, approda a Left. Dove si occupa di quelle cose pallosissime che, con suo estremo entusiasmo invece, le sbolognano sempre: inchieste e mafia. E grillini, grillini, grillini. Dalla sua amata Emilia-Romagna, torna mestamente a Roma, dove attualmente vive.