Il concetto di cambiamento climatico è una «truffa ordita dalla Cina ai danni dell'industria manifatturiera Usa». Per questo motivo Donald Trump ha deciso di sfilare gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi che Obama aveva ratificato a novembre 2016

Gli Stati Uniti usciranno dagli accordi sul clima di Parigi. Sarebbe questa l’intenzione del presidente Donald Trump, secondo quanto scrivono alcuni siti Usa che citano fonti vicine alla Casa Bianca. Stando a un tweet ufficiale pubblicato nelle prime ore del pomeriggio (fuso italiano), Trump deciderà nei «prossimi giorni» cosa fare rispetto al Cop21. Ma già da domenica scorsa circolavano voci di una imminente uscita degli Usa dall’accordo che nel 2015 per la prima volta ha unito la maggior parte del mondo sotto un unico protocollo, con l’obiettivo di combattere i cambiamenti climatici. Su 197 Paesi aderenti all’Onu solo Siria e Nicaragua si astennero. Fino ad oggi è stato ratificato da 147 firmatari, inclusi gli Usa, dove l’accordo è entrato in vigore lo scorso novembre.

Trump ha definito più volte la questione dei cambiamenti climatici «una truffa». Già in un tweet del 2012 scriveva che «il concetto di global warming è stato creato da e per la Cina con l’obiettivo di rendere non competitiva l’industria manifatturiera Usa». I suoi sostenitori sono inoltre convinti che il Cop21 limita la capacità degli Usa di fare quello che vogliono con le loro risorse energetiche, un settore chiave dell’economia.

Non è chiaro quando e come Trump annuncerà ufficialmente l’uscita dagli accordi sul clima. E nemmeno come l’amministrazione Usa intende disattivarli. Stando al documento occorrono quattro anni per svincolarsi dagli obblighi previsti ma uscendo dal Comitato per il clima delle Nazioni Unite l’iter può essere molto più veloce e ridursi a un anno. Tuttavia questa eventuale soluzione sarebbe ancor più significativa poiché gli Stati Uniti hanno firmato la relativa Convenzione nel 1992, durante la presidenza di George W. Bush.

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