«Una grande manifestazione nazionale antifascista. Ecco che cosa stiamo pensando di fare, anche perché ce lo chiedono i comitati provinciali di tutta Italia». In questo modo l’Anpi, Associazione nazionale partigiani italiani, intende rispondere agli episodi sempre più frequenti di matrice fascista e xenofoba che vengono quotidianamente riportati dalle cronache.
Lo racconta a Left la vicepresidente Anpi, Carla Nespolo, commentando anche la proposta di legge in discussione alla Camera dei deputati. Il ddl presentato da Emanuele Fiano, del Partito democratico, vuole istituire il reato di apologia e propaganda del fascismo e del nazismo e vuole punire chi inneggia o diffonde immagini o contenuti sul web.
Qual è il suo parere e cosa ne pensa l’Anpi delle reazioni del Movimento 5 Stelle, che definisce «liberticida» la legge, e di Salvini secondo cui la norma arriverebbe a punire le idee?
«Questa proposta di legge è sicuramente un fatto positivo. Noi come Anpi guardiamo con grande favore al fatto che venga approvata perché in questo modo si dà continuità alla Costituzione, combattendo l’apologia del fascismo. Perché la Costituzione italiana, bisogna sempre sottolinearlo, è antifascista».
Ecco, quindi, un richiamo alla memoria storica: Nespolo rievoca il dibattito tra Moro e Togliatti negli atti della Costituente per ricordare come l’Italia non sia un Paese a-fascista, ma antifascista, proprio a partire dalla sua Costituzione.
«Perché dopo oltre vent’anni di dittatura, guerra, sterminio, razzismo, deportazioni e alleanza col nazismo, l’Italia rinasce di nuovo grazie a quei combattenti, i partigiani, allora ragazzi e ragazze, alcuni dei quali per fortuna ci sono ancora – tra cui il Presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia – che hanno avuto il coraggio di rompere il regime dittatoriale, violento e razzista, che opprimeva il nostro Paese dopo una guerra sanguinosa. Bisogna sottolineare che questa non è una storia lontana, è un fatto che è avvenuto poco più di 70 anni fa ed è alla base della nostra identità nazionale. Sarebbe bene che anche la scuola si impegnasse a mantenere viva la memoria tra i giovani, perché quello che noi come Anpi notiamo con preoccupazione vivissima è l’affievolirsi della memoria».
Il suo parere sugli ultimi episodi di cronaca?
«Non è tollerabile vedere i saluti romani, non è una buffonata la spiaggia di Chioggia… Più di 500 pagine su oltre 3500 di Facebook che inneggiano al fascismo sono inaccettabili. Io trovo sinceramente che questa norma che intensifica le pene per chi fa propaganda ideologica del nazismo attraverso i nuovi linguaggi e strumenti, sul web, sia assolutamente giusta. Poi, naturalmente, sappiamo bene che non bastano le leggi e non bastano le pene, che bisogna conquistare una coscienza civile e democratica nel nostro Paese che rischia ogni giorno di essere appiattito sulla quotidianità. Ci sono tanti giovani, tante donne, tante persone sinceramente antifasciste. Non devono essere ogni volta avvilite, mortificate da questo sciocco ritorno di simboli fascisti. Ogni tanto qualcuno dice che è una barzelletta Chioggia. No, non è una barzelletta, è un atto presuntuoso, arrogante, oltre che ignorante, che non si può più tollerare. Ecco, da questo punto di vista sono contenta di una legge che comunque sarebbe un passo avanti».
L’obiettivo della proposta di Fiano apparentata alla legge Scelba (645 del 1992), che sanziona l’apologia di fascismo e alla legge Mancino (2015 del 1993), contro le manifestazioni razziste, non rischia di creare confusione?
«No, qui si sta parlando di apologia del fascismo, poi bisogna vedere come la legge uscirà perché è importante che non si sovrappongano. Adesso è il primo giorno che è arrivato in aula, dopo un lungo lavoro di commissione… Io non apprezzo neanche che quotidianamente a Predappio si diffondano i gadget dei fascisti. Basta! Bisogna finirla, perché non è né una carnevalata, né uno spettacolo, è una storia di lacrime, sangue e valori, che riguarda sia i partigiani e sia chi li ha aiutati».
Si dice favorevole alla proposta di Fiano anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che difende il reato di apologia, che già abbiamo e che va fatto rispettare: «Ci sono i partigiani che si sentono offesi dai monumenti fascisti. Hanno dedicato la loro giovinezza a liberare il loro Paese e che si sentono poco a loro agio quando passano sotto certi monumenti». Cosa ne pensa?
«Io non ne conosco tanti di monumenti fascisti, saltuariamente c’è stato qualche episodio, ma noi siamo sempre stati vigili su questo punto. Sacrosanta la pietà per i morti, tutti, ma non mischiamo vittime e carnefici, altrimenti non ci capiamo più. Il fascismo è stato un regime reazionario di massa, e di germi fascisti ce ne sono in giro per il mondo…»