L'imprenditore Gianni Scarpa, tristemente noto alle cronache per aver trasformato la spiaggia di Playa Punta Canna a Chioggia, in Veneto, in una succursale estiva di Predappio, è stato indagato per apologia del fascismo. Bene. In un'intervista l'assessora regionale all’Istruzione in Veneto, Elena Donazzan (Forza Italia), svuota di senso il grave episodio di cui Scarpa si è reso protagonista e la butta in farsa lanciando dalle pagine locali de Il Tempo l'idea di un party in maschera a tema anni '30, dove indosserebbe il costume di Margherita Sarfatti, la giornalista veneta amante di Benito Mussolini. Non bene. Del resto secondo la responsabile dell'Istruzione (sic!) in Veneto, la questione dell'antifascismo non si pone. Lo spiega chiaramente e senza pudore, con una prosa da brivido, sulla sua pagina Facebook. Ecco la perla: «Per me è allucinante che da giorni si stia parlando della diatriba fascismo/antifascismo. Fatti superati, che dovrebbero essere consegnati alla storia. Ma questa diatriba serve alla sinistra, debole e sfilacciata al proprio interno, per avere un nemico comune su cui tentare una nuova sintesi. Anche se trattasi di un nemico di 70 anni fa, poco importa. Una sinistra che fonda la propria azione contro qualcuno e non per qualcosa, non per l'Italia, non per rispondere alle priorità degli italiani. Ma a chi non arriva a fine mese o non ha il lavoro o ha una pensione da fame o si sente a disagio a vivere in città insicure e piene di clandestini allo sbaraglio, interessa davvero che venga sanzionato chi va in giro con un accendino con il volto del Duce? Siamo seri. La sinistra di governo sia seria. E al posto di promuovere leggi illiberali e liberticide come la legge Fiano dia risposte all'Italia che brucia per gli incendi. Peccato che per i tagli del governo Renzi 28 elicotteri su 32 del Corpo Forestale smantellato in modo irragionevole non possano essere utilizzati. Si vergognino». Avete capito bene, voi che ancora vi aggrappate alle disposizioni transitorie e finali della Costituzione, sappiate che gli antifascisti, secondo questa rappresentante politica di Forza Italia si devono vergognare per il solo fatto di essere antifascisti. A posto così.  Il post della consigliera veneta di Forza Italia fa seguito a quanto lei stessa poche ora prima aveva detto durante la trasmissione di Rai Tre Agorà Estate, questa mattina, definendo il caso di Chioggia una semplice goliardata (ricordiamo, per rendere l'idea, che sulle cabine della spiaggia c'è anche la scritta “camera a gas”). La Donazzan, probabilmente nostalgica di Salò, ha avuto anche il "buon gusto" di definire la Resistenza una guerra civile. E qui le ha risposto Massimo Giannini: «Non si può declinare il Ventennio in questo modo, non è accettabile. Il fascismo è una cosa seria. È stata una dittatura contro la quale c'è stata una guerra di liberazione, e per fortuna ci siamo liberati. Definire il ventennio guerra civile è una chiara volontà di manipolare la storia».

L’imprenditore Gianni Scarpa, tristemente noto alle cronache per aver trasformato la spiaggia di Playa Punta Canna a Chioggia, in Veneto, in una succursale estiva di Predappio, è stato indagato per apologia del fascismo. Bene. In un’intervista l’assessora regionale all’Istruzione in Veneto, Elena Donazzan (Forza Italia), svuota di senso il grave episodio di cui Scarpa si è reso protagonista e la butta in farsa lanciando dalle pagine locali de Il Tempo l’idea di un party in maschera a tema anni ’30, dove indosserebbe il costume di Margherita Sarfatti, la giornalista veneta amante di Benito Mussolini. Non bene.

Del resto secondo la responsabile dell’Istruzione (sic!) in Veneto, la questione dell’antifascismo non si pone. Lo spiega chiaramente e senza pudore, con una prosa da brivido, sulla sua pagina Facebook. Ecco la perla: «Per me è allucinante che da giorni si stia parlando della diatriba fascismo/antifascismo. Fatti superati, che dovrebbero essere consegnati alla storia. Ma questa diatriba serve alla sinistra, debole e sfilacciata al proprio interno, per avere un nemico comune su cui tentare una nuova sintesi. Anche se trattasi di un nemico di 70 anni fa, poco importa. Una sinistra che fonda la propria azione contro qualcuno e non per qualcosa, non per l’Italia, non per rispondere alle priorità degli italiani. Ma a chi non arriva a fine mese o non ha il lavoro o ha una pensione da fame o si sente a disagio a vivere in città insicure e piene di clandestini allo sbaraglio, interessa davvero che venga sanzionato chi va in giro con un accendino con il volto del Duce? Siamo seri. La sinistra di governo sia seria. E al posto di promuovere leggi illiberali e liberticide come la legge Fiano dia risposte all’Italia che brucia per gli incendi. Peccato che per i tagli del governo Renzi 28 elicotteri su 32 del Corpo Forestale smantellato in modo irragionevole non possano essere utilizzati. Si vergognino». Avete capito bene, voi che ancora vi aggrappate alle disposizioni transitorie e finali della Costituzione, sappiate che gli antifascisti, secondo questa rappresentante politica di Forza Italia si devono vergognare per il solo fatto di essere antifascisti. A posto così. 

Il post della consigliera veneta di Forza Italia fa seguito a quanto lei stessa poche ora prima aveva detto durante la trasmissione di Rai Tre Agorà Estate, questa mattina, definendo il caso di Chioggia una semplice goliardata (ricordiamo, per rendere l’idea, che sulle cabine della spiaggia c’è anche la scritta “camera a gas”). La Donazzan, probabilmente nostalgica di Salò, ha avuto anche il “buon gusto” di definire la Resistenza una guerra civile. E qui le ha risposto Massimo Giannini: «Non si può declinare il Ventennio in questo modo, non è accettabile. Il fascismo è una cosa seria. È stata una dittatura contro la quale c’è stata una guerra di liberazione, e per fortuna ci siamo liberati. Definire il ventennio guerra civile è una chiara volontà di manipolare la storia».