La scuola salva i bambini: da ogni punto di vista. Per questo motivo è stata lanciata la campagna di sensibilizzazione per promuovere la formazione di circa 3 milioni e mezzo di bambini che adesso sono tagliati fuori da ogni tipo di sapere

Non solo una tenda. Per vivere – e non sopravvivere – non è sufficiente un posto sicuro in cui dormire. L’ Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) fino al 28 gennaio lancia la campagna “Mettiamocelo in testa. Solo l’istruzione può salvare la vita e il futuro di un bambino rifugiato”. L’ istruzione è una misura fondamentale per mettere i bambini al riparo dalla violenza e per garantire loro un futuro migliore. E attualmente, secondo il rapporto Unhcr, sono 3 milioni e mezzo i bambini che non hanno accesso all’istruzione.

Ne abbiamo parlato con Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr per il Sud Europa:

«Abbiamo dato vita alla campagna #mettiamocelointesta per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto decisivo che l’istruzione ha nella vita di un bambino rifugiato e per continuare a garantire a centinaia di migliaia di bambini rifugiati l’accesso a un’istruzione di qualità attraverso il programma dell’Unhcr Educate a Child, avviato nel 2012 e attivo in 12 paesi: Siria, Iran, Pakistan, Yemen, Etiopia, Malesia, Kenya, Uganda, Ruanda, Sud Sudan, Ciad, Sudan.

Quanto è importante l’istruzione per i rifugiati?

Per un bambino rifugiato che ha perso tutto – la casa, le certezze, spesso anche gli affetti – e che ha conosciuto il trauma della guerra e della fuga, la scuola rappresenta un primo ritorno a una normalità e a una rassicurante routine. In secondo luogo, la scuola è un luogo protetto che mette i bambini al riparo dal rischio di subire violenze e abusi. Inoltre, l’istruzione rappresenta la risorsa principale per ciascun bambino rifugiato: sui banchi infatti acquisiscono conoscenze fondamentali e ritrovano anche quella fiducia e autostima che permetterà loro di avere una vita autonoma e soddisfacente nel loro paese di origine, quando ci saranno le condizioni per tornarvi, o nel Paese ospitante.

Quali obiettivi avete raggiunto negli ultimi cinque anni?

Il principale obiettivo raggiunto nei primi 5 anni è aver fatto tornare a scuola 1 milione di bambini rifugiati in questi 12 Paesi.
Dall’inizio del programma sono state costruite e ristrutturate 210 scuole e sono state realizzate e ristrutturate 3.133 classi che hanno permesso a tanti bambini di andare a scuola senza dover affrontare il problema ricorrente del sovraffollamento. In cinque anni, è stato garantito sostegno economico diretto a 76 mila bambini provenienti da famiglie vulnerabili. Solo nel corso del 2017, l’Unhcr ha reclutato 6.158 insegnanti e ne ha formati oltre 19mila dall’inizio del programma. A tutti i bambini, dal 2012 l’Unhcr ha distribuito circa 2,4 milioni tra libri di testo e altri materiali didattici.

Come si può aderire alla campagna? 

Tutti possiamo contribuire a dare istruzione a un bambino: basta inviare un sms al 45516 o chiamare lo stesso numero da rete fissa. Dobbiamo continuare ad assicurare istruzione di qualità ai bambini rifugiati nei 12 paesi che fanno parte del progetto Educate a Child.

Con un sms da due euro, si può garantire un mese di scuola a un bambino rifugiato.